Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Aula Don Tonino Bello - Palazzo Chiaia Napolitano - Via Crisanzio 42
Il diritto delle donne di essere nominate con ruoli declinati al femminile attiene al loro diritto di autodeterminazione. Il nuovo codice deontologico delle giornaliste e dei giornalisti introduce l’articolo 13, anche in relazione alla corretta narrazione delle vittime di femminicidio. Anche la questione del dare il proprio cognome ai figli resta ancora oggi una questione controversa in molti contesti giuridici e culturali, pur rappresentando un tema fondamentale di uguaglianza, identità e riconoscimento. Il panel “Nel nome della madre” intende esplorare come le pratiche di attribuzione del cognome, il non corretto utilizzo del linguaggio di genere da parte dei giornalisti e la doppia vittimizzazione nel racconto dei femminicidi riflettano e perpetuino i rapporti di potere all’interno delle famiglie e delle società, e come una loro riforma possa costituire un passo importante verso lo smantellamento delle strutture patriarcali.
Coordinano:
Daniela Carlà, coordinatrice Noi rete donne
Antonella Roselli, avvocata amministrativista, Noi rete Donne
Intervengono:
Marilù Mastrogiovanni, fondatrice Forum delle giornaliste del Mediterraneo
Amalia Diurni, Università Roma Tor Vergata
Francesca Recchia Luciani, Università Aldo Moro di Bari
Francesca Dragotto, Roma Tor Vergata
Giovanna Iacovone, Università della Basilicata e Vicesindaca di Bari
Lella Ruccia, Consigliera di parità regionale
Laura Cima, coordinamento nazionale Ecofemministe
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