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Il Forum è nato dalla giornalista Marilù Mastrogiovanni ed è organizzato da Giulia Giornaliste e dalla cooperativa IdeaDinamica, con l’obiettivo di “creare ponti, abbattere muri: promuovere una riflessione sul giornalismo delle giornaliste investigative, come presidio di Democrazia, dunque di Pace”.

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Proteggere meglio i giornalisti: Unesco richiama i governi nazionali

Soprattutto durante le campagne elettorali e le manifestazioni. Le raccomandazioni in vista del voto del 2024 in 80 paesi. Più dialogo fra forze dell’ordine e cronisti che, in 4 anni, hanno subito 759 attacchi di cui 13 mortali

Durante le campagne elettorali e le manifestazioni di protesta i giornalisti sono molto più esposti al rischio di subire intimidazioni, minacce e violenze. Perciò quando lavorano in queste situazioni i governi di ciascun paese devono proteggerli meglio e di più, devono rafforzare le misure di prevenzione e protezione vigenti.

Lo dice il nuovo documento dell’Unesco “Il ruolo delle forze dell’ordine : garantire la sicurezza dei giornalisti durante le manifestazioni e le elezioni”, pubblicato il 2 novembre 2023, nella ricorrenza della “Giornata Internazionale per mettere fine all’impunità per i reati contro i giornalisti”, celebrata in tutto il mondo (in Italia da Ossigeno per l’Informazione il 27 ottobre a Roma vedi ).

L’Unesco sottolinea l’urgenza e la drammaticità del problema dormendo alcuni dati. Fra gennaio 2019 e giugno 2022 ha riscontrato attacchi ai giornalisti legati proprio alle fasi elettorali, “nel contesto di almeno 89 elezioni svolte in 70 paesi di varie parti del mondo, durante le quali sono stati aggrediti 759 giornalisti e professionisti dei media (29% donne), il 42% di loro dalle forze dell’ordine.

Bisogna fare subito qualcosa, dice l’Unesco, ricordando che l’anno prossimo i cittadini saranno chiamati a votare in 80 paesi (28 andranno alle urne nella sola Unione Europea) e che nel periodo 2015-2021 in 101 paesi alcuni giornalisti hanno subito gravi attacchi (soprattutto da parte delle forze dell’ordine, con percosse e arresti arbitrari, ma anche da parte dei manifestanti) mentre seguivano manifestazioni pubbliche e proteste e durante queste manifestazioni 13 giornalisti sono stati uccisi.

Che cosa fare, dunque? L’Unesco raccomanda innanzitutto di stabilire buone relazioni fra le forze dell’ordine, i media e i cronisti che seguono manifestazioni e incontri pubblici, e di addestrare gli agenti di polizia al corretto rapporto con i cronisti, durante la loro formazione e con corsi di aggiornamento periodici. Il documento dal titolo “”The role of law enforcement agents: ensuring safety of journalists during public demonstrations and elections” sarà leggibile sul sito web dell’Unesco.

Fonte: Ossigeno per l’Informazione

Per informazioni: segreteria@ossigenoinformazione.it

www.ossigeno.info

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