Il voto dell’Assemblea mostra un enorme sostegno al documento sull’omicidio di Daphne Caruana Galizia e allo stato di diritto
Di Caroline Muscat – The Shift News; traduzione di Francesca Rizzo
L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) ha approvato l’adozione del report a cura del relatore speciale Pieter Omtzigt, con una maggioranza schiacciante: 72 voti favorevoli, 18 contrari, 3 astenuti.
I membri dell’Assemblea hanno ripetutamente lodato il report “accurato e franco” di Omtzigt, sottolineando le gravi carenze dello stato di diritto a Malta, e sollevando preoccupazioni sui progressi delle indagini sull’assassinio di Daphne Caruana Galizia e sulla loro imparzialità.
Il parlamentare tedesco Norbert Kleinwaechter ha osservato che il report ha documentato “molti singoli elementi che forniscono un’immagine molto chiara di quanto sta accadendo a Malta”, citando la necessità di difendere lo stato di diritto sia nel Paese che in Europa.
Sull’assassinio di Daphne Caruana Galizia, Lord George Foulkes ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di indagini molto più energiche, e spero che possiamo tutti concordare sulla richiesta di un’inchiesta pubblica, perché la famiglia possa avere giustizia”, aggiungendo che “il fatto che Pieter Omtzigt sia soggetto ad attacchi da deputati membri del governo maltese è doppiamente vergognoso”.
Obiezioni al report sono state mosse dal parlamentare maltese Manuel Mallia, che ha contestato la necessità di un’inchiesta pubblica immediata, suggerendo che il Consiglio d’Europa si è basato su servizi giornalistici per affermare che le indagini sulla morte di Caruana Galizia non facevano progressi
Le uniche altre obiezioni sono state sollevate dai rappresentanti dell’Azerbaijan, che hanno qualificato il report di Omtzigt come un tentativo di usare l’omicidio di Daphne Caruana Galizia per attaccare il loro Paese, con Asim Mollazade che è persino arrivato a definire il documento parte di una più ampia “guerra d’informazione” contro l’Azerbaijan. Questa percezione di vittimizzazione è stata una strana risposta, da parte di un Paese che non era neanche argomento del rapporto.
Paul Gavan, membro irlandese dell’Assemblea, ha risposto a queste obiezioni dicendo: “Sono rimasto piuttosto sorpreso dal tentativo di difesa del collega maltese e del collega azero”, aggiungendo: “Io so cosa accade ai giornalisti in Azerbaijan”.
Gavan ha anche espresso la sua delusione sugli emendamenti proposti: “Quando sei in una fossa, smetti di scavare. Quello che sta succedendo a Malta è chiaro”, ha sostenuto, definendo la situazione “assolutamente irrisolvibile riguardo i fatti esposti dal relatore”.
Il report del Consiglio d’Europa parla di “carenze sistemiche” nello stato di diritto e nei controlli e contrappesi democratici nel Paese. Afferma che il governo maltese, il sistema di giustizia penale e gli organismi preposti all’applicazione della legge non rispettano le norme europee.
Sottolinea, inoltre, non meno di dieci elementi preoccupanti che investono le indagini per la morte di Daphne Caruana Galizia, definendole affette da una “predominante cultura dell’impunità”. Le carenze dello stato di diritto e del sistema penale, secondo quanto riportato nel documento, sono chiaramente connesse all’analisi della reazione delle autorità al brutale omicidio della giornalista.
Malta è il primo Paese membro dell’Unione Europea ad essere sottoposto all’esame di un relatore speciale
Anziché usare questo report come un’opportunità per allineare Malta agli standard europei sullo stato di diritto, il governo del Paese ha sistematicamente agito per indebolirne la portata, con il parlamentare Manuel Mallia sul punto di inviare un messaggio alla delegazione maltese del Summit dei Paesi dell’Europa del Sud, per suggerire che l’evento sarebbe stato una buona opportunità per “fare pressione contro il report di Omtzigt”.
“Né io, né il Comitato per gli affari legali (del Consiglio d’Europa) siamo nemici di Malta – ha dichiarato in risposta il relatore –. Al contrario, crediamo che lo stato di diritto sia un bene universale, sia per le autorità che per i cittadini”.
L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) ha ora dato il pieno appoggio ad un’indagine indipendente, che prenda avvio entro i prossimi tre mesi, per l’omicidio di Daphne Caruana Galizia, sottolineando che, non adempiendo alla decisione, il governo maltese violerebbe l’articolo 2 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU)
Il report del Consiglio d’Europa concludeva avvertendo che “le mancanze di Malta sono fonte di vulnerabilità per l’intera Europa”, aggiungendo che se “Malta non può o non vuole correggere queste mancanze, le istituzioni europee dovranno intervenire”.
Il voto dell’Assemblea Parlamentare rappresenta il primo step di questo intervento.