Evento

Forum delle Giornaliste del Mediterraneo

Programma Edizione 2025

Giorno 1

25 Novembre 2025

Università degli Studi di Bari Aldo Moro - Aula Magna “Aldo Cossu” via Crisanzio 1, BARI

Panel 1 - Disarmate. Disarmanti. Donne nonviolente in lotta

ORE 09:30 / 11:30

Il panel “Disarmate. Disarmanti. Donne nonviolente in lotta” intende dare voce alle giornaliste che, con strumenti di parola, creatività e conoscenza, si oppongono alla violenza armata e simbolica che sembra travolgere il mondo contemporaneo. “Disarmate” perché prive di armi, ma “disarmanti” nella capacità di scardinare i sistemi autoritari e patriarcali, attraverso il giornalismo indipendente e la ricerca critica. Le giornaliste denunciano conflitti e soprusi con linguaggi rispettosi dei diritti umani, documentando i meccanismi della discriminazione, offrendo dati e chiavi interpretative. Il Forum esplorerà così la nonviolenza come gesto politico e conoscitivo, capace di creare comunità e di aprire spazi di giustizia sociale, ambientale e di genere, denunciando al contempo i tanti fenomeni di violenza sistemica che le giornaliste devono subire, all’interno di un panorama informativo mondiale dove la libertà di stampa ed espressione è fortemente compromessa.

 Introduce:

Marilù Mastrogiovanni – fondatrice Forum of Mediterranean women journalists

Intervengono:

Roberto Bellotti - rettore Università degli Studi di Bari

Loredana Perla -  direttrice Dipartimento For. Psi. Com

Luigi Cazzato - coordinatore Master in Giornalismo Uniba

Alessandra Costante - Segretaria Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana

Maurizio Marangelli  -  presidente Ordine dei giornalisti Regione Puglia

Piero Ricci, consigliere Ordine nazionale dei giornalisti

Raffaele Lorusso - Comitato esecutivo Federazione Internazionale dei giornalisti (IFJ)

Lino Patruno - direttore Medi@terraneonews, Master in Giornalismo Uniba

Lella Ruccia, Consigliera di parità-Regione Puglia

Michele Bordo, Presidente Corecom Puglia

Serena Bersani -  presidente nazionale Gi.U.Li.A. giornaliste

Keynote speaker: Mona Abuamara, Ambasciatrice della Palestina in Italia

ORE 09:30 / 11:30

PANEL 2 - Silenziare la verità: la strage di giornalisti in Palestina

ORE 12:00 / 14:00

Nel cuore del conflitto israelo-palestinese, la libertà di stampa è sotto assedio. 275 reporter locali hanno perso la vita per raccontare la guerra, spesso nell’indifferenza internazionale. Il panel affronta la sistematica violazione del diritto all’informazione, il ruolo dei media globali e i rischi corsi da chi testimonia sul terreno. L’obiettivo è denunciare la censura, dare voce a chi resiste e proporre strumenti di protezione per i giornalisti.

Intervengono:

Mona Abuamara, Ambasciatrice della Palestina in Italia

Luigi Cazzato, docente For.Psi. Com.; autore "Palestina tra Oriente e Occidente"

Rula Jebreal, giornalista, Palestina

Jumana Shahin, giornalista, Palestina

Meri Calvelli, ACS ong, Global Sumud Flotilla

Aya Ashour, giornalista, Palestina

Bisan Owda, giornalista, Palestina

ORE 12:00 / 14:00

PANEL 3 – Oltre gli stereotipi: l’attacco alla libertà di stampa nell'era dell'apartheid di genere

ORE 16:00 / 18:00

In un contesto globale sempre più dominato da piattaforme digitali e algoritmi, il panel analizza come la libertà di stampa sia minacciata da censura, disinformazione e manipolazione dei dati. In Italia il fenomeno delle querele temerarie rappresenta un vero e proprio attacco all’articolo 21 della Costituzione. Si discuterà dell’impatto degli stereotipi nei media, delle pressioni politiche e commerciali sulle redazioni e delle strategie per garantire sicurezza, trasparenza e indipendenza dei giornalisti nell’era digitale. L’obiettivo è condividere strumenti concreti di resistenza e pratiche di giornalismo etico. Attraverso esempi di pratiche giornalistiche innovative, il panel mostrerà come il linguaggio sia un atto politico: strumento di invisibilizzazione o di empowerment.

Modera: Rosa Gallelli, Uniba

Intervengono:

Rossella Matarrese, Giulia giornaliste

Alessia Melchiorre, marea Media

Grazia Pia Attolini, Ossigeno per l’informazione

Alessandra Mancuso, Giulia giornaliste

Barbara Schiavulli, direttrice Radio Bullets, Global Sumuda Flotilla

Shukria Barokzai, giornalista, deputata, già Ambasciatrice dell'Afghanistan in Norvegia

ORE 16:00 / 18:00

Giorno 2

26 Novembre 2025

Università degli Studi di Bari - Aula Don Tonino Bello - Palazzo Chiaia Napolitano Via Crisanzio 42 - BARI

PANEL 4 – Rojava, l’utopia reale di un mondo patriarchy-free

ORE 09:30 / 11:30

Il movimento delle donne in Kurdistan, in particolare nel Kurdistan occidentale, il Rojava, è l’avanguardia del femminismo, che vuole riformare ogni aspetto del vivere civile a partire da una pedagogia trasformativa della società. Eppure la portata di questa rivoluzione, basata sulla convivenza pacifica di popoli e culture a partire dall’abolizione del patriarcato, viene sottaciuta e censurata dai media mainstream e le condizioni di un popolo oppresso dall’apartheid messo in atto da quattro Stati-nazione sono rimosse dalla coscienza collettiva. L’esperimento di democrazia radicale  portato avanti da oltre dieci anni rischia di essere annientato, sotto gli attacchi, anche con armi chimiche, soprattutto della Turchia. Eppure il PKK, partito dei lavoratori curdi, ha scelto di disarmarsi, in una cerimonia solenne in cui sono state bruciate le armi. L’informazione diventa quindi cruciale per dare voce ad esperienze rivoluzionare e pacifiche in un territorio ad alto rischio. Le giornaliste del nord-est della Siria portano avanti una battaglia di verità in chiave di genere.

Intervengono:

Marilù Mastrogiovanni, giornalista, fondatrice Forum of mediterranean women journalists

Devrim Arslan, giornalista JINHA, women news agency

Rihan Loqo, portavoce Kongra Star, Rojava

Benedetta Argentieri, giornalista, documentarista

ORE 09:30 / 11:30

Panel 5 - Se non lo dici non esiste: donne e rappresentazione nei media

ORE 12:00 / 14:00

Il legame tra linguaggio, visibilità e cittadinanza femminile deve essere problematizzato. Se le donne non vengono nominate, rappresentate o riconosciute nei media, finiscono per essere invisibili nello spazio pubblico. Il nuovo Codice deontologico delle giornaliste e dei giornalisti fissa i criteri per una corretta narrazione anche dei femminicidi. Parole e immagini contribuiscono a rafforzare stereotipi sessisti o, al contrario, a scardinarli, interrompendo la catena della violenza. Si presenteranno i risultati del 30° anno del Global media monitoring project (a cui per la prima volta ha partecipata l’Università di Bari) del monitoraggio di Ossigeno per l’Informazione sulle minacce di genere alle giornaliste e di Sui generis, rassegna di Giulia giornaliste che monitora la presenza delle firme femminili sulle prime pagine dei giornali italiani.

Coordina:

Lorena Carbonara, Università della Calabria

Intervengono:

Claudia Padovani, Università di Padova

Monia Azzalini, ricercatrice Osservatorio di Pavia

Antonella Napoli, direttrice Focus on Africa

Paola Rizzi, Giulia giornaliste: Il monitoraggio “Sui generis” di Giulia giornaliste

Alessia Melchiorre, Marea media

ORE 12:00 / 14:00

PANEL 6 – Nel nome della madre: il diritto di essere nominate

ORE 16:00 / 18:00

Il diritto delle donne di essere nominate con ruoli declinati al femminile attiene al loro diritto di autodeterminazione. Il nuovo codice deontologico delle giornaliste e dei giornalisti introduce l’articolo 13, anche in relazione alla corretta narrazione delle vittime di femminicidio. Anche la questione del dare il proprio cognome ai figli resta ancora oggi una questione controversa in molti contesti giuridici e culturali, pur rappresentando un tema fondamentale di uguaglianza, identità e riconoscimento. Il panel “Nel nome della madre” intende esplorare come le pratiche di attribuzione del cognome, il non corretto utilizzo del linguaggio di genere da parte dei giornalisti e la doppia vittimizzazione nel racconto dei femminicidi riflettano e perpetuino i rapporti di potere all’interno delle famiglie e delle società, e come una loro riforma possa costituire un passo importante verso lo smantellamento delle strutture patriarcali.

Coordinano: 

Daniela Carlà, coordinatrice Noi rete donne

Antonella Roselli, avvocata amministrativista, Noi rete Donne

Intervengono:

Marilù Mastrogiovanni, fondatrice Forum delle giornaliste del Mediterraneo

Amalia Diurni, Università Roma Tor Vergata

Francesca Recchia Luciani, Università Aldo Moro di Bari

Francesca Dragotto, Roma Tor Vergata

Giovanna Iacovone, Università della Basilicata e Vicesindaca di Bari

Lella Ruccia, Consigliera di parità regionale

Laura Cima, coordinamento nazionale Ecofemministe

ORE 16:00 / 18:00

Giorno 3

27 Novembre 2025

Chiostro dell'ex Convento degli Agostiniani Viale Michele de Pietro, 10 - LECCE

PANEL 7 – Si vis pacem: la Risoluzione 1325 dell’ONU e il ruolo delle donne nella prevenzione dei conflitti

ORE 16:00 / 18:00

La Risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sancisce il ruolo fondamentale delle donne nei processi di pace e nella prevenzione dei conflitti. Il panel analizza le esperienze reali di partecipazione femminile nella mediazione, la protezione dei diritti delle donne nelle zone di guerra e le sfide ancora aperte per tradurre la normativa internazionale in politiche concrete. L’obiettivo è condividere best practice, ispirare nuove strategie e promuovere reti transnazionali di leadership femminile nella pace e nella sicurezza: per farlo è necessario formare giornaliste e giornalisti preparati sulle pratiche e le teorie femministe e sul linguaggio di genere, sui diritti dei migranti e delle persone fragili.

Coordinano:

Daniela Carlà, coordinatrice Noi rete donne

Marilù Mastrogiovanni, fondatrice Forum delle giornaliste del Mediterraneo

Intervengono:

Maria Antonietta Aiello, rettrice Università del Salento

Rosa Parisi, Università del Salento

Cecilia Brighi, segretaria generale Italia-Birmania insieme APS

Maria Rosaria Stabili, Università Roma Tre

Giovanna Martelli, Segretaria Generale Fondazione Rut

Maura Viezzoli, presidente CISP-Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli

Gabriella Falcicchio, Università degli studi ALDO MORO di Bari

Maria Luisa Capasa, ANDE

ORE 16:00 / 18:00

Giorno 4

28 Novembre 2025

Chiostro dell'ex Convento degli Agostiniani Viale Michele de Pietro, 10 - LECCE

PANEL 8 – L’informazione ai tempi del climate change

ORE 16:00 / 18:00

L’ecofemminismo come lente per leggere i legami tra sfruttamento dei corpi e devastazione ambientale. Un confronto tra giornaliste, attiviste e ricercatrici per raccontare come le lotte femministe e quelle ecologiste si intrecciano nel Mediterraneo, tra difesa dei territori, risorse comuni e diritti delle comunità, dove la corretta informazione ambientale svolge un ruolo centrale nell’autodeterminazione delle persone e dei popoli.

Coordina:

Daniela Spera, giornalista

Intervengono:

Rosy Battaglia, giornalista

Valentina Murrieri, giornalista Lecceprima

Marilù Mastrogiovanni, fondatrice Forum of mediterranean women journalists

Vittoria Torsello, Marea media

Helena Rodríguez Gómez, giornalista, Spagna

Testimonianze “Rete delle mamme da Nord a Sud”

ORE 16:00 / 18:00

"Corpi, ecosistemi, comunità, smembrati dai conflitti, ricuciti dalle donne"

Forum settima edizione

È arrivato alla 7a edizione il Forum delle Giornaliste del Mediterraneo, che dal 2016 si svolge a ridosso del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Il Forum of Mediterranean Wowen Journalists anche quest’anno si articolerà in due tappe: la prima a Roma, dal 9 al 12 novembre, la seconda a Bari dal 21 al 25 novembre. Imponente la programmazione: 60 ore di formazione, 9 giornate, 80 peace builders, giornaliste, attiviste, accademiche provenienti dai paesi euromediterranei e da Afghanistan, Iran, Russia, Ucraina, Sahel, Birmania, Tigray, Colombia.

Doppio anche il filo conduttore: “Donne, Pace, Sicurezza” e “Infowar”. Invariata la mission del Forum: “Creare ponti e abbattere muri, promuovendo una riflessione sul lavoro delle giornaliste investigative, come presidio di Democrazia e di pace”.

In questa edizione la riflessione si concentrerà sui “Corpi, ecosistemi, comunità: smembrati dai conflitti, ricuciti dalle donne”, accendendo un faro sulle pratiche di costruzione di pace messe in atto dalle donne, sui territori devastati dalle guerre.

Il Forum è finanziato dal Ministero degli Affari Esteri italiano e, per la sezione di Bari, dal Corecom Puglia.

E’ organizzato da Fondazione Pangea e dall’Associazione Giornaliste del Mediterraneo, in collaborazione con la cooperativa di giornalisti IdeaDinamica, e Giulia Giornaliste. L’Università di Bari (con il Dipartimento Formazione, Psicologia, comunicazione, Master in Giornalismo e Balab, Centro per l’innovazione e la creatività), che fin dalla prima edizione ha condiviso la spinta valoriale del progetto, ospita la seconda sessione, inserendola nel percorso formativo del dottorato di ricerca in “Scienze delle relazioni umane” e riconoscendo i crediti universitari per gli studenti.

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Querele bavaglio: l’Italia rinuncia alla Direttiva europea anti-SLAPP

Nonostante gli appelli dell’Ordine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale Stampa Italiana, il governo Meloni ha escluso la direttiva UE contro le cause pretestuose, indebolendo di fatto la libertà di stampa Le SLAPP (Strategic Lawsuits Against Public Participation) sono azioni legali portate avanti strumentalmente contro i giornalisti. Ecco come funzionano in concreto: il politico, l’imprenditore […]

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Dietro le sbarre, la verità delle donne

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Ordine dei Giornalisti: 4 crediti deontologici per ciascun panel del 10° FMWJ

Anche per l’edizione 2025, il Forum of Mediterranean Women Journalists riconosce crediti deontologici validi per la formazione professionale continua, accreditati dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Le giornaliste e i giornalisti che parteciperanno a uno o più panel della decima edizione del Forum delle Giornaliste del Mediterraneo, in programma dal 25 al 28 novembre 2025, […]

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Quotes

Giornaliste.org
MARIA LAURA CORRADI 24 novembre

“Chiunque può fare studi post-coloniali senza discuterne criticamente. La de-colonialità, invece, rappresenta una sfida al sessismo/razzismo prodotto durante e dopo l’epoca coloniale, perché la colonialità del potere sopravvive al colonialismo”

Giornaliste.org
MARIA LAURA CORRADI 25 novembre

“Trinidad comandante zapatista era una anziana partera: aveva aiutato circa 3000 nascite nella selva Lacandona. Mi disse che la guerra non potevano averla inventata le donne, perché conoscono quanta fatica costa mettere al mondo una vita”.

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MARIA CRISTINA FRADDOSIO 22 novembre

“Rita Atria incarna l’emblema positivo del binomio donne-mafia. Giovane donna, 17enne, conscia dello strapotere dei clan, persegue la giustizia a ogni costo. Un esempio unico di coraggio e spirito critico che merita di essere raccontato”.

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TIZIANA CAMINADA 25 novembre

“In Salento, Puglia, human beings are trying to do something to save their health, their land. But do-good is not enough against pollution: we need to move on to a stronger revolt. Saving humanity from collective suicide? Woman can do it!!”

Giornaliste.org
FLAVIA MARIANI 24 novembre

“La task force di NOVE Onlus per combattere la catastrofe umanitaria in Afghanistan. Sosteniamo le donne per superare l’emergenza e sviluppare percorsi di autonomia compatibili con il regime talebano”.

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RUSLAN KOTSABA 23 novembre

“To strive for peace and to fight for peace means a big difference. Therefore all civilized humanity should stand together in the struggle for peace. War is not only an organized mass murder - the war is a crime against humanity. So to work!”

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