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Chi siamo

Il Forum è nato dalla giornalista Marilù Mastrogiovanni ed è organizzato da Giulia Giornaliste e dalla cooperativa IdeaDinamica, con l’obiettivo di “creare ponti, abbattere muri: promuovere una riflessione sul giornalismo delle giornaliste investigative, come presidio di Democrazia, dunque di Pace”.

Contatti

FMWJ: quinta edizione on line su piattaforma made in Puglia

Forum of Mediterranean Women Journalists – 5th edition

#WomenLivesMatter #WLM #PressFreedomMatter #FMWJ

WEBINAR il 22-23-24-25-26-27-28-29-30 novembre 2020 e il 1° dicembre 2020 su piattaforma FAD-DAD

Il Forum of Mediterranean women journalists lancia il tema #WomenLivesMatter #PressFreedomMatter: le vite delle donne contano, la libertà d’informazione conta. Quale informazione sui diritti, e quali diritti, a 70 anni dall’approvazione della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU)?

Giunto alla quinta edizione, il Forum è nato con l’obiettivo di creare ponti, abbattere muri: promuovere una riflessione sul ruolo delle giornaliste investigative e di frontiera, come presidio di Democrazia, dunque di Pace”.

Quest’anno la CEDU compie 70 anni, ed è sulla sua reale applicazione, soprattutto in relazione al diritto d’espressione e informazione, che verterà tutta la riflessione delle giornaliste del Forum, quinta edizione.

Il Forum, a causa della pandemia, si svolgerà in videoconferenza, utilizzando una soluzione FAD (formazione a distanza), grazie ad una piattaforma riservata al Forum su Skipin, che consentirà la tracciabilità e la certificazione delle presenze.

I temi:

  • L’articolo 9 e 10 della CEDU e l’articolo 19 della Dichiarazione dei diritti umani, che sanciscono l’inviolabilità della libertà d’espressione e di informazione, sono largamente disattesi.
  • Al tempo della pandemia Covid 19 e dopo 25 anni dall’approvazione dell’accordo di Pechino, le donne, e anche le giornaliste, sono costrette ancora a fare i conti con il pericoloso arretramento dei diritti civili conquistati.
  • Con l’arretramento dei diritti civili delle giornaliste rischia di arretrare la libertà d’espressione e d’informazione in Europa: molti studi lo confermano.

Che fare?

È necessario analizzare la qualità d’informazione in Italia e in Europa, creare spazi di libertà d’espressione per le giornaliste. Il Forum intende proporsi, come è accaduto in ogni altra edizione, come momento di analisi delle tendenze in atto e proposta di temi universali su cui indirizzare il dibattito per l’anno successivo.

Le relatrici offrono un contributo di qualità sul modo di raccontare la realtà attraverso lo sguardo femminile, narrando la loro “guerra” personale per affermare il diritto a raccontare la lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi veicolati attraverso l’informazione

Al termine del Forum si propone sempre un “output” concreto.

Nella prima edizione: il protocollo d’Intesa tra Regione Puglia, Giulia giornaliste, Ordine dei giornalisti, Assostampa e testate regionali pugliesi, per l’utilizzo del linguaggio di genere nei giornali, nelle tv, nelle radio, nei documenti della Pubblica amministrazione, redatto da Giulia giornaliste in collaborazione con la Consigliera di parità, UniSalento e UniBa.
Nella seconda edizione del Forum: la presentazione del “Manifesto di Venezia” e del relativo libro sul linguaggio della violenza.
Nella terza edizione: la “Banca delle 100 esperte”, realizzata dall’associazione Giulia giornaliste.
Nella quarta edizione: è stata presentata la “Carta di Assisi” per un giornalismo etico e il Manifesto “Media donne e sport”, due nuove linee guida per l’applicazione della deontologia professionale nella pratica giornalistica.

Nella quinta edizione presenteremo i risultati del monitoraggio sull’impatto dello smart working delle giornaliste sul livello della libertà d’espressione e informazione durante il lockdown in Italia.

Saranno anche assegnati i premi “Peace reporter 2020”.

PROGRAMMA:

22 novembre 2020 (dalle 11:00 alle 13:00)

PANEL 1 – Libertà va cercando ch’è sì cara

La crisi del coronavirus sta incrementando la pressione sulla libertà di stampa, soprattutto in alcune nazioni, secondo il rapporto 2020 di Reporter senza frontiere. I prossimi dieci anni saranno fondamentali per la libertà di stampa, per via di una serie di crisi convergenti. Una crisi geopolitica, dovuta all’aggressività dei regimi autoritari nei confronti dei giornalisti. Una crisi tecnologica, per cui l’assenza di una regolamentazione adeguata nell’era della comunicazione digitale ha creato il caos delle informazioni. Propaganda, pubblicità e giornalismo sono infatti in diretta concorrenza. E infine una crisi economica che ha causato l’impoverimento del giornalismo di qualità.

DEONTOLOGIA: GDPR, CARTA DI ROMA

Speakers:

 

23 novembre 2020 (dalle 11:00 alle 13:00)

Presentazione della quinta edizione e saluti istituzionali

Il Forum of Mediterranean women journalists lancia il tema #WomenLivesMatter #PressFreedomMatter: le vite delle donne contano, la libertà d’informazione conta. Quale informazione sui diritti, e quali diritti, a 70 anni dall’approvazione della CEDU? L’articolo 9 e 10 della CEDU e l’articolo 19 della Dichiarazione dei diritti umani, che sanciscono l’inviolabilità della libertà d’espressione e di informazione, sono nel mondo largamente disattesi.

Deontologia: diritti e doveri del giornalista, in base all’articolo 21 della Costituzione, articolo 9 e10 della CEDU e articolo 19 della Dichiarazione dei diritti umani.

Introduce: Marilù Mastrogiovanni– ideazione e direzione del Forum

Saluti:   Silvia Garambois – Presidente nazionale Giulia giornaliste

Interventi istituzionali:

  • Lorena Saracino – presidente Corecom Puglia
  • Stefano Bronzini – Rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro
  • Michele Emiliano – presidente Regione Puglia
  • Antonio Decaro –  sindaco di Bari
  • Beppe GiuliettiPresidente FNSI
  • Raffaele LorussoSegretario nazionale FNSI
  • Alberto Spampinato – Ossigeno per l’Informazione
  • Carlo Verna – presidente dell’Ordine dei giornalisti
  • Anna Grazia MaraschioConsigliera regionale di parità Regione Puglia
  • Luigi Cazzato– direttore del Master in Giornalismo, Università di Bari
  • Gianluigi De Gennaro – Presidente del Centro d’Eccellenza per l’Innovazione e la Creatività di UNIBA
  • Paola Dalle Molle, coordinatrice Cpo Cnog
  • Mimma Calligaris, coordinatrice Cpo Fnsi
  • Monica Pietrangeli, coordinatrice Cpo UsigRai

 

23 novembre 2020 (dalle 14:00 alle 16:00)

PANEL 2 – Pechino +25: diritti, lavoro, rappresentanza, violenza (prima parte)

La pandemia ha avuto effetti devastanti su tutti, anche sotto il profilo sociale ed economico e, in particolare, per donne e ragazze. Quale è stata la qualità dell’informazione sui temi della violenza di genere, durante il lockdown? Il 2020, 25esimo anniversario dell’adozione della Piattaforma di azione di Pechino, doveva portare a ulteriori interventi a sostegno delle donne, ma il COVID-19 ha stravolto ogni piano. Lo dice il Segretario generale dell’ONU Antonio Guterres che ha adottato, il 9 aprile 2020, un rapporto per lanciare l’allarme sul rischio che la pandemia può produrre sui risultati raggiunti nella parità di genere e sui diritti delle donne.

DEONTOLOGIA: il Manifesto di Venezia

Speakers:

  • Simona Lanzoni, vicepresidente fondazione Pangea, vicepresidente Grevio: “Backlash +25: quali diritti e quanta violenza sulle donne”
  • Bianca Pomeranzi, Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione delle discriminazioni contro le donne (Cedaw), DWF, Democrazia e diritto: “Covid-19 e femminismo transnazionale tra cura e potere”
  • Linda Laura Sabbadini, direttora Istat: “Istituzioni, da Pechino al G20: quale strada da percorrere verso la parità”?
  • Vittoria Tola, UDI: “Uno sguardo di genere nei meccanismi istituzionali italiani e la rappresentanza politica”
  • Alida Castelli, esperta di pari opportunità e politiche di genere: “Il lavoro delle donne”

Modera: Marilù Mastrogiovanni, “il Manifesto di Venezia”

 

23 novembre 2020 (dalle 14:00 alle 16:00)

PANEL 3 – Pechino +25: salute, povertà, pace, armamenti, ambiente (seconda parte)

La pandemia ha avuto effetti devastanti su tutti, anche sotto il profilo sociale ed economico e, in particolare, per donne e ragazze. Quale è stata la qualità dell’informazione sui temi della violenza di genere, durante il lockdown? Il 2020, 25esimo anniversario dell’adozione della Piattaforma di azione di Pechino, doveva portare a ulteriori interventi a sostegno delle donne, ma il COVID-19 ha stravolto ogni piano. Lo dice il Segretario generale dell’ONU Antonio Guterres che ha adottato, il 9 aprile 2020, un rapporto per lanciare l’allarme sul rischio che la pandemia può produrre sui risultati raggiunti nella parità di genere e sui diritti delle donne.

DEONTOLOGIA: il Manifesto di Venezia

Speakers:

  • Nicoletta Dentico, responsabile del programma salute globale di Society for International Development(SID): “La salute globale al tempo della pandemia”
  • Giovanna Scassellati, responsabile del Modulo dipartimentale per la legge 194: “La salute riproduttiva, quali tabù”
  • Patrizia Sterpetti, presidente Wilpf-Italia (Women’s International League for Peace and Freedom)
  • Diletta Pistono, Save the Children: “Povertà, femminile plurale”
  • Marilù Mastrogiovanni, il Manifesto di Venezia

 

24 novembre 2020 (dalle 10:00 alle 13:00)

PANEL 4 – La guerra del velo

Quale linguaggio e quali stereotipi usa l’informazione quando deve raccontare le differenze tra le civiltà? Che cosa accade quando si cercano di far valere in Europa e in Italia i princìpi del diritto islamico? Il diritto islamico ha diritto d’asilo? E ancora: è possibile riconoscere negli ordinamenti europei, istituti di diritto islamico che violano i diritti delle donne? Sono sanabili i conflitti di civilizzazione?

DEONTOLOGIA: CARTA DI ROMA

Speakers:

  • Giusy Pizzolante, docente di Diritto Internazionale e diritti umani presso il Dipartimento Jonico, Università di Bari: “Quale diritto d’asilo per il diritto islamico in Europa”
  • Tiziana Ciavardini e Giorgia Butera: “Hijab: il velo e la libertà”
  • Marilù Mastrogiovanni: la Carta di Roma
  • Sabika Shah Povia: “Stereotipi e discriminazioni nel racconto delle migrazioni”

 

24 novembre 2020 (dalle 15:00 alle 18:00)

Pechino+25: l’informazione al femminile (Il cambiamento che vogliamo)

Lo scorso luglio 68 esperte di diversa provenienza storica e teorica in rappresentanza di 45 organizzazioni della società civile di attivismo femminista, hanno costruito tutte insieme un documento politico, “Il cambiamento che vogliamo”, su pensieri, proposte e azioni necessari per costruire una cultura dei diritti per tutte e per tutti. Un ampio capitolo era dedicato all’informazione e ai media.

Speakers:

  • Marcella Pirrone, presidente di Wave
  • Daniela Colombo, direttrice di Effe
  • Silvia Garambois, presidente di GiULiA giornaliste
  • Mimma Caligaris, presidente Cpo Fnsi
  • Monica Pietrangeli, coordinatrice Cpo Usigrai

 

 25 novembre 2020 (dalle 10:00 alle 13:00)

PANEL 5 – Ambiente, per un “green deal” del giornalismo

Fare inchieste giornalistiche su temi caldi che generano conflitti ambientali è sempre più difficile anche per la crescente ondata di fake news e di scetticismo nei confronti della scienza. Eppure i giornalisti e le giornaliste devono essere capaci di ascoltare tutte le voci e non farsi abbagliare da nessuna. A volte, anche agendo sotto copertura o attraverso un agente provocatore. È corretto?

DEONTOLOGIA: LA LEGGE ISTITUTIVA DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI (ARTICOLO 2, PRIMO COMMA, LEGGE N. 69/1963); CODICE DI DEONTOLOGIA RELATIVO ALLE ATTIVITÀ GIORNALISTICHE (ARTICOLO 2, PRIMO COMMA); ARTICOLO 51 DEL CODICE PENALE; CARTA DI PIACENZA SUL GIORNALISMO SPECIFICO

Speakers:

  • Tiziana Caminada, documentarista, Svizzera: “Xylella, il documentario d’inchiesta”
  • Audrey Chauvet, Le figaro, Corsica: “Xylella, il reportage d’inchiesta”
  • Valerie Dupont, corrispondente TV svizzera Rts, TV belga RTBF: “Le devastazioni ambientali italiane raccontate oltralpe”
  • Daniela Spera, Comitato Legamjonici Taranto: “L’utilizzo degli open data: come far notizia coi numeri”
  • Stefania Lisco, dottore di ricerca di sedimentologia, assegnista di ricerca presso Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università degli Studi di Bari: “L’area di Taranto: risorsa naturalistica o emergenza ambientale”?.
  • Marilù Mastrogiovanni, direttrice Il Tacco d’Italia: “La verifica delle notizie al tempo della post verità”

 

25 novembre 2020 (dalle 15.00 alle 18.00)

PANEL 6 – La libertà d’informazione in Polonia e Ungheria

Il governo polacco continua a combattere la propria battaglia contro la comunità LGBQT. Il ministro della giustizia e procuratore generale, Zbigniew Ziobro, ha annunciato che la Polonia sarebbe uscita dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, in quanto contraria alla costituzione polacca. Intanto si susseguono aggressioni e arresti

Un uomo del premier Orbán ha preso il controllo della concessionaria di pubblicità da cui dipende il principale giornale ungherese di informazione indipendente, Index. Dopo il licenziamento del direttore, si sono dimessi 70 giornalisti. “Ad alto rischio”: così il Centro per il pluralismo dei media definisce la situazione in Ungheria.

DEONTOLOGIA: ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE, ARTICOLO 9 E 10 DELLA CEDU E L’ARTICOLO 19 DELLA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UMANI, LEGGE ISTITUTIVA DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI (ARTICOLO 2, PRIMO COMMA, LEGGE N. 69/1963), CODICE DI DEONTOLOGIA RELATIVO ALLE ATTIVITÀ GIORNALISTICHE (ARTICOLO 2, PRIMO COMMA); ARTICOLO 51 DEL CODICE PENALE (PRIMO COMMA).

Speakers:

  • Zuzanna Krasnopolska, giornalista, Polonia: “I diritti delle donne e delle persone LGBQT”
  • Marceline Naudi, presidente del Grevio, Malta: “Il ruolo del Grevio, organo del Consiglio d’Europa per l’attuazione della convenzione di Istanbul”
  • Judit Csernyánszky, senior foreign affairs correspondent of Klubrádió, Budapest, Hungary
  • Julia Vasarhelyi, writer, journalist, Budapest, Hungary
  • Mihály Hardy, Head of News and Current Affairs, Klubrádió, Budapest, Hungary

 

26 novembre 2020 (dalle 10:00 alle 13:00)

PANEL 7 – Nostra mafia quotidiana: trattative e scenari

Si può provare scientificamente che la mafia sottrae PIL allo Stato? Secondo uno studio dell’Università Bocconi di Milano, sì. Lo studio, effettuato su Puglia e Basilicata, ha consentito di isolare alcuni parametri prima e dopo la colonizzazione delle due regioni da parte della Camorra e della ‘Ndrangheta. Lo sviluppo di un’organizzazione mafiosa autonoma, la sacra corona unita, ha fatto il resto: lo studio, coordinato da Paolo Pinotti, dimostra che l’avvento della criminalità organizzata ha determinato una riduzione tra il 15 e il 20% del Pil pro-capite regionale su un arco di 30 anni. Con questo scenario, quali sono i contesti attuali e futuri delle mafie in Italia? Come si scrive di mafia? Esiste una “questione di genere” nella struttura mafiosa?

DEONTOLOGIA: ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE, ARTICOLO 9 E 10 DELLA CEDU, ARTICOLO 19 DELLA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UMANI, LEGGE ISTITUTIVA DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI (ARTICOLO 2, PRIMO COMMA, LEGGE N. 69/1963), CODICE DI DEONTOLOGIA RELATIVO ALLE ATTIVITÀ GIORNALISTICHE (ARTICOLO 2, PRIMO COMMA); ARTICOLO 51 DEL CODICE PENALE (PRIMO COMMA).

 Speakers:

  • Sandra Amurri, giornalista: “La Trattativa che non fa notizia”
  • Marilena Natale, giornalista: “Camorra, nuove leve e nuovi scenari”
  • Luciana Esposito, direttrice Napolitan.it: “Donne di Camorra”
  • Alessia Candito, Repubblica: “Il pil della Ndrangheta”
  • Gisella Modica, Mezzocielo: “Donne di Cosa nostra”
  • Marilù Mastrogiovanni, direttrice Il Tacco d’Italia: “Sacra corona unita, la mafia dimenticata”

 

26 novembre 2020 (dalle 15.00 alle 18.00)

PANEL 8 – Ri-costruzione post covid 19, idee in movimento

L’informazione nel post Covid-19 gioca un ruolo centrale. Una think tank di ventiquattro esperte ed esperti di vari settori disciplinari, riuniti nel Creis, Centro europeo di ricerca per lo sviluppo sostenibile hanno proposto una visione globale sul futuro possibile e necessario dopo la pandemia. Al centro, insieme all’Informazione, il ruolo della ricerca e della scienza delle donne.

DEONTOLOGIA: MANIFESTO DI VENEZIA

Speakers:

  • Serenella Molendini, presidente CREIS, Consigliera nazionale di parità supplente: “Il lavoro e le donne tra disuguaglianze strutturali ed effetti pandemia. Un Piano per il lavoro”
  • Valeria Maione, Economista, Vice Presidente CREIS: “Quale Economia vogliamo”?
  • Giuseppe Milano, Urbanista, giornalista ambientale, segretario generale Greenaccord ONLUS: “Quale relazione sociale e ambientale tra aree urbane e interne per la rigenerazione territoriale dell’Italia post pandemia”?
  • Raffaella Patimo, Docente di Economia del lavoro e dell’integrazione europea: “L’occupazione femminile in UE tra Strategia dell’Occupazione e crisi economiche. Le Aspettative post Covid-19”
  • Cristina Mangia, fisica del CNR di Lecce: “La medicina di genere ai tempi della pandemia COVID-19”
  • Luisella Seveso, Giulia giornaliste: “Il progetto 100esperte.it”

 

27 novembre 2020 (dalle 10:00 alle 12:00)

PANEL 9 – Global media monitoring Project

Orizzonti mediatici e culture dello spogliarello: patriarcato, e rappresentazione dei corpi delle donne nella società contemporanea. Tra donne che fanno le notizie, donne che fanno notizia, e donne oggetto delle notizie: la proposta di una data analysis.

DEONTOLOGIA: ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE, ARTICOLO 9 E 10 DELLA CEDU, ARTICOLO 19 DELLA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UMANI, LEGGE ISTITUTIVA DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI (ARTICOLO 2, PRIMO COMMA, LEGGE N. 69/1963), CODICE DI DEONTOLOGIA RELATIVO ALLE ATTIVITÀ GIORNALISTICHE (ARTICOLO 2, PRIMO COMMA); ARTICOLO 51 DEL CODICE PENALE (PRIMO COMMA).

Spearkers:

  • Brenda Murphy, Department of Gender Studies Research Associate I Mediterranean Institute, University of Malta: “Il Global media monitoring project”
  • Marceline Naudi, presidente Grevio del consiglio d’Europa: “Il ruolo del Grevio e l’attuazione della convenzione di Istanbul”

  

27 novembre 2020 (dalle 15:00 alle 18:00)

PANEL 10Parole o-stili di vita. Media e persone LGBTQIA+

Il dovere di “portare dentro il linguaggio professionale le nuove forme e i nuovi approcci della vita, una realtà di persone e di diritti, nel solco dei doveri di lealtà e di onestà intellettuale (oltreché di legittima curiosità culturale) che il giornalista deve incarnare in ogni momento della sua missione.  Capire per descrivere, descrivere per capire”.

DEONTOLOGIA: IL MANIFESTO DI VENEZIA

Speakers:

  • Gegia Celotti, autrice Parole o-stili di vita Media e persone LGBTQIA+: “La verità, vi prego, sull’amore” LGBTQIA+ le persone dietro le sigle”
  • Maria Luisa Villa, Giulia Lombardia: “Le nostre famiglie imperfette come tutte”
  • Monia Azzalini, Osservatorio di Pavia: “LGBT+ citat* in Tv per le leggi o per gli scandali”
  • Oreste Pivotti, giornalista: “Non proprio tutto cominciò a Stonewall”
  • Paola Rizzi, direttivo Giulia giornaliste: “La sfida per la libertà di essere quel che sono”

 

29 novembre 2020 (dalle 10:00 alle 13:00)

PANEL 11 – Deontologia: il Manifesto di Venezia

La violenza di genere è una violazione dei diritti umani, e come tale deve essere trattata nelle cronache giornalistiche. Non è un problema solo delle donne e non solo alle donne spetta occuparsene. Per questo è nato il Manifesto di Venezia: una carta deontologiche che chiarisce come trattare i casi di femminicidio o di violenza sessuale, evitando di enfatizzare dettagli scabrosi con parole e immagini sbagliate e mettendo al centro della narrazione la tutela delle vittime.

Un capitolo del Manifesto è anche dedicato alla buona prassi grammaticale di adottare i termini declinati al femminile per i ruoli ricoperti da donne (sindaca, ministra, avvocata, ingegnera, ecc.), come raccomandato dall’Accademia della Crusca.

DEONTOLOGIA: IL MANIFESTO DI VENEZIA

  • Speaker: (DA DEFINIRE)

 

29 novembre 2020 (dalle 15:00 alle 18:00)

PANEL 12 – Il futuro delle donne e dell’informazione in Africa

L’Etiopia ha eletto la sua prima presidente, l’unica donna capo di Stato in tutta l’Africa: la diplomatica Sahlework Zewde. La sua comunicazione è diretta, parla molto alle donne e delle donne: «Dobbiamo costruire una società che rifiuta l’oppressione nei confronti delle donne», ha detto Sahlework, dopo essere stata eletta all’unanimità in una sessione congiunta delle due Camere del Parlamento. «Se qualcuno pensa che parlo molto delle donne, aspetti di sentire tutto quello che ho da dire», ha detto la nuova presidente, «Quando non c’è pace nel paese, le madri si sentono frustrate, quindi dobbiamo lavorare per la pace per il bene delle nostre madri».

L’informazione, i media digitali, sono un efficace strumento per combattere le mutilazioni genitali femminili. Anche se illegale nell’UE, e alcuni stati membri perseguono chi mutila le bambine, anche quando le mutilazioni vengono eseguite fuori dal paese, si stima che circa 600mila donne che vivono in Europa siano state vittime di questa pratica, e che altre 180mila siano a rischio in 13 paesi europei. Un gruppo di cinque studentesse keniane (“The Restorers”) che ha sviluppato un’applicazione (App) per aiutare le vittime e le potenziali vittime della mutilazione genitale femminile, è arrivato nella rosa dei finalisti per il Premio Sacharov del Parlamento europeo per la libertà di pensiero.
La loro candidatura segna un passo importante nella lotta alle mutilazioni genitali femminili, e incoraggia i più giovani a svolgere un ruolo attivo nella propria comunità.

DEONTOLOGIA: LA CARTA DI ROMA

Spreaker:

  • Shukri Said, Repubblica, Radio Radicale: “I diritti delle donne nel Corno d’Africa”
  • Shukri Warsame, attivista Nairobi: “La mia Africa”
  • Yassin Wardere, direttore “The Voice of America” a Nairobi: “La libertà d’informazione nel Corno d’Africa”, “the Restorers”, Kenya: “Mutilazioni genitali femminili: combattiamole con un’app”
  • Antonella Napoli, direttrice Focus on Africa: “Quale informazione in Ue sulle mutilazioni genitali femminili”
  • Aminata Kida, Mali: “Vision channel tv Africa-Italia: voce alle diaspore”

 

30 novembre 2020 (dalle 11:00 alle 13:00)

PANEL 13 Afghanistan, la libertà corre sulla web radio

Il ruolo della radio come espressione della libertà, esigenza di una comunità e forma di segmentazione efficace per raggiungere pubblici specifici, come ad esempio le donne. Guardando a Radio Londra, le notizie che frantumano il silenzio arrivano, dall’Italia all’Aghanistan

DEONTOLOGIA: CARTA DI ROMA

Speakers:

  • Loretta Bondì, radioAttive:
  • Angela Gennaro, radio Bullets
  • Barbara Schiavulli, direttora radio Bullets
  • Alessandro Canella, direttore Radio Città Fujiko
  • Somia Ramish, Radio Sharzat, Herat

 

30 novembre 2020 (dalle 15:00 alle 18:00)

Panel 14 – Carcere, Salute Mentale e Cura delle Parole da dentro e oltre le sbarre

Carcere, Salute Mentale e Cura delle Parole da dentro e oltre le sbarre: testimonianze tra false credenze e vissuti reali.

DEONTOLOGIA: CARTA DI MILANO E DI ROMA

Speakers:

  • Ignazio Grattagliano, criminologo, associato di Criminologia e psicopatologia forense all’Università di Bari, delegato del rettore di Uniba al CNUPP, la Conferenza nazionale dei delegati dei rettori per i poli universitari in carcere
  • Rosita Maglie, ricercatrice di Lingua Inglese, Università di Bari
  • Marco Polignano, ricercatore “SWAP (Semantic Web Access and Personalization) – Antonio Bello”, Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari: “La mappa italiana dell’intolleranza”
  • Valeria Pirè, direttrice del Carcere di Bari
  • Medica in Carcere
  • Educatrice in Carcere
  • Poliziotta Penitenziaria
  • Ex Detenuta

 

1° dicembre 2020 (dalle 15:00 alle 18:00)

PANEL 15 – “No es hora de callar” (Non è più tempo di tacere)

Jineth Bedoya Lima, Vincitrice dell’edizione 2020 del World press freedom prize “Guillermo Cano” di Unesco, giornalista investigativa colombiana per il suo impegno ha pagato tutti i prezzi. Lavorava per El Spectator, quotidiano di Bogotà, e da tempo pubblicava un’inchiesta investigativa a puntate su un traffico d’armi, che lei aveva scoperto, tra un gruppo di paramilitari e alcuni funzionari governativi.

Il 25 maggio di 20 anni fa si recò nel carcere di Modello, perché aveva un appuntamento per fare un’intervista ad un funzionario. Era una trappola: fu rapita, torturata e violentata da tre uomini che dopo tre lustri sono stati condannati. Ma l’accusa ipotizza almeno 27 tra complici e mandanti, ad oggi impuniti.

Oggi è vicedirettrice di El Tiempo e continua la sua attività di giornalista investigativa. Il suo impegno come giornalista e come attivista ha spinto centinaia di donne sudamericane a denunciare: “No es hora de callar”, “Non è più tempo di tacere” è il nome del movimento che ha fondato

DEONTOLOGIA: IL MANIFESTO DI VENEZIA

Speaker:

  • Jineth Bedoya Lima, vicedirettrice “El Tiempo”

dialoga con:

 

1° dicembre 2020 (orario da definire)

PANEL 16 – Barcellona +25, quale identità euromediterranea

Quale informazione sul Mediterraneo? L’Informazione riesce a costruire un’identità Euromediterranea e a fare da collante tra i Paesi che si affacciano sul mare Nostrum?

Il 27 e 28 novembre si celebrano i 25 anni della firma del “processo di Barcellona”, che fissò tre obiettivi prioritari per l’area euromediterranea:

  • obiettivo politico – La creazione di una politica per garantire la sicurezza e la stabilità della regione mediterranea, anche attraverso la scrittura di unaCarta per la stabilità e la sicurezza del Mediterraneo;
  • obiettivo economico – Favorire lo sviluppo economico della regione mediterranea, anche mediante la firma di appositi accordi bilaterali fra l’Unione europea e ciascuno dei partner con l’obiettivo a medio termine di istituire una zona di libero scambio nel 2010 (EU-MEFTA);
  • obiettivo culturale – La creazione di uno scambio culturale costante e forte fra le società civili dei paesi membri. Implicitamente in questo punto si fa ricadere la promozione della conoscenza e del rispetto delle culture reciproche (con particolare riguardo ai diritti civili e politici).

Il processo prevede l’utilizzo sia di accordi bilaterali fra gli Stati membri, sia la definizione di politiche regionali. Gli attuali dieci partner mediterranei beneficiano dei fondi della Banca europea degli investimenti all’interno del programma MEFTA di sviluppo del Mediterraneo.

E’ stato  un processo efficace?

CHIUDE I LAVORI

  • Iris Luarasi, first vice-president Grevio member, Council of Europe
  • Laura Marchetti, professoressa associata in Didattica delle culture, Università di Reggio Calabria, già sottosegretaria all’Ambiente
  • Mario De Donatis, presidente Ipres – Istituo per le ricerche ecnomiche e sociali
  • Marilù Mastrogiovanni, direttrice Forum

LA RETE DEL FORUM OF MEDITERRANEAN WOMEN JOURNALISTS

Il Forum of Mediterranean Women Journalists è organizzato da Giulia giornaliste, con Idea dinamica e l’associazione Giornaliste del Mediterraneo.

E’ finanziato dal:

In collaborazione con l’Università degli Studi di Bari. Patrocinato da FNSI.

Aderiscono alla rete del Forum of Mediterranean Women Journalists 2020: Ordine nazionale dei giornalisti, Amnesty international, Reporters without borders, Ossigeno per l’Informazione, Ordine dei giornalisti Puglia, Assostampa, Smurare il Mediterraneo (Uniba), Master in Giornalismo (Uniba, dipartimento For. Psi. Com (Uniba), Archivio di Genere (Uniba), Balab-One stop shop (Uniba), Innovation & cretivity center (Uniba), Fondazione Pangea- Reama, Centro antiviolenza Renata Fonte, Università di Malta, The Shift news (Malta), Association of European Journalists -Bulgaria, Collegi de periodistes de Catalunya, Czech Center for Investigative Journalism -Prague, Associacio Mon Comunicacio-Barcelona, Creis-Centro ricerca europea per l’innovazione sostenibile, Uzbek -German Forum for human rights-Berlin, Radio Radicale.

ALLA RETE NEGLI ANNI HANNO ADERITO: UNHCR-Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati; Presidenza della Camera dei Deputati (presidente Laura Boldrini); Accademia Della Crusca; Associazione nazionale “Articolo 21”; Università del Salento; UsigRai.

PRESENZA AGLI EVENTI SULLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: il Forum è presente sui tavoli di: Unesco, ONU, OSCE, Anna Lindh foundation.

Il Forum of Mediterranean Women Journalists è fondato da Marilù Mastrogiovanni, giornalista investigativa

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