26 novembre 2025 ore 9.30-11.30
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Aula Don Tonino Bello - Palazzo Chiaia Napolitano - Via Crisanzio 42

Il movimento delle donne in Kurdistan, in particolare nel Kurdistan occidentale, il Rojava, è l’avanguardia del femminismo, che vuole riformare ogni aspetto del vivere civile a partire da una pedagogia trasformativa della società.

Eppure la portata di questa rivoluzione, basata sulla convivenza pacifica di popoli e culture a partire dall’abolizione del patriarcato, viene sottaciuta e censurata dai media mainstream e le condizioni di un popolo oppresso dall’apartheid messo in atto da quattro Stati-nazione sono rimosse dalla coscienza collettiva. L’esperimento di democrazia radicale  portato avanti da oltre dieci anni rischia di essere annientato, sotto gli attacchi, anche con armi chimiche, soprattutto della Turchia. Eppure il PKK, partito dei lavoratori curdi, ha scelto di disarmarsi, in una cerimonia solenne in cui sono state bruciate le armi.

L’informazione diventa quindi cruciale per dare voce ad esperienze rivoluzionare e pacifiche in un territorio ad alto rischio. Le giornaliste del nord-est della Siria portano avanti una battaglia di verità in chiave di genere.

Intervengono:

Marilù Mastrogiovanni, giornalista, fondatrice Forum of mediterranean women journalists

Devrim Arslan, giornalista JINHA, women news agency

Rihan Loqo, portavoce Kongra Star, Rojava

Benedetta Argentieri, giornalista, documentarista

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