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20.000 specie di Api. La nostra recensione

di Alessandra Quagliarella

Titolo originale: 20.000 especies de abejas; Regia: Estebaliz Urresola Solaguren; Interpreti: Sofia Otero, Patricia Lòpez Arnaiz; Origine: Spagna; Anno: 2023; Durata: 2h 9min

20.000 specie di api della regista spagnola Estebaliz Urresola Solaguren, qui anche sceneggiatrice al suo primo lungometraggio, narra la storia di Coco’, un bambino di otto anni interpretato dalla strepitosa Sofia Otero, vincitrice dell’Orso d’Oro allo scorso festival di Berlino per la migliore interpretazione femminile, che non si riconosce nel suo nome maschile.

Aitor, nel suo corpo, nel ruolo di genere che la società gli attribuisce. Nel corso dell’estate che trascorre insieme con sua madre Ane a casa della nonna nella campagna basca, con i pochi strumenti della sua età, in primis una profonda sensibilità, in un dialogo con se’ stessa, con la natura e con chi gli dimostrerà accettazione, cercherà di comporre la sua personale ‘disforia’, fino a scegliere il suo nome, Lucia, e con esso la sua identità.

Va precisato che, fino a poco tempo fa, la ‘disforia di genere’ era considerata una malattia psichica, anziché un ‘elemento identificativo da rivendicare’ nell’accezione

che ne da’ Paul B Preciado, il filosofo attivista trans spagnolo. La regista, che ha scelto di girare il film in lingua basca che prevede solo il genere neutro, ha svolto un profondo lavoro di documentazione confrontandosi con famiglie con bambini dai 3 ai 9 anni che hanno manifestato le stesse istanze di Aitor/Coco’/Lucia, lavoro che le ha permesso di raccontare, in uno stile che ricorda Alcarras di Carla Simon, in maniera delicata, poetica e non giudicante un percorso ontologico affrontato ad una così giovane età, reso più impegnativo dalle pressioni giudicanti della dominante vetero cultura binaria, dove il normale è normativo e tutto ciò che se ne discosta è mostruoso.

Natura/cultura, sesso/genere sono i principi che vengono trattati per arrivare alla conclusione che è il desiderio di chi vogliamo essere a costruire un corpo ed un ruolo sociale. Film prezioso!

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Alessandra Quagliarella