Si conclude oggi a Bari la settima edizione del Forum of Mediterranean Women Journalists (https://giornaliste.org/) che si svolge ogni anno a ridosso del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
Il Forum è supportato dall’UNESCO, dal Ministero degli Affari Esteri Italiano, dal Corecom Puglia e da decine di altri enti nazionali e internazionali, con lo scopo di “Creare ponti e abbattere muri, promuovendo una riflessione sul lavoro delle giornaliste investigative, come presidio di democrazia e di pace”.
Dopo la tappa romana del 9-12 novembre, il #FMWJ2022 si è spostato in Puglia (22-25 novembre) presso l’Università di Bari, dando voce a decine di giornaliste, attiviste, studiose e costruttrici di pace.
I giorni scorsi abbiamo visto, tra le tante cose, giornaliste russe e ucraine confrontarsi sul tema della pace, sedute sullo stesso tavolo e le testimonianze drammatiche della violenza sulle donne in Etiopia.
Il programma di oggi, 25 novembre
In questa ultima giornata, nella data-simbolo del 25 novembre, sono previsti dei panel che tratteranno il caso di Mahsa (Jina) Amini, assassinata il 16 settembre a Teheran e le conseguenti rivolte in Iran; la resistenza delle donne in Palestina, con testimonianze di giornaliste palestinesi; l’attività dell’ecofemminismo internazionale. Sono previsti gli interventi di Rosa d’Amato, Laura Marchetti, Pinuccia Montanari, Tiziana Caminada, Daniela Spera, Leila Belhadj Mohamed, Najmeh Bozorgmehr, Solmaz Eikder, Lucia Goracci, Jomana S.M. Shahin, Maryam N.M. Sabah, Bisan A.S. Owda, Meri Calvelli, Maria Laura Corradi, Tiziana Buccico, Parisa Nazari e Luciana Borsatti, che si aggiungono alle molte decine di relazioni che si sono susseguite in questi sette anni. Qui l’elenco completo: www.giornaliste.org/speakers/
E come ogni anno, il FMWJ si chiude con una proposta concreta
Nella prima edizione (2016) fu firmato un protocollo d’intesa tra Regione Puglia, Associazione Giulia Giornaliste, Ordine dei Giornalisti e Assostampa, per l’utilizzo del linguaggio di genere nei documenti della Pubblica Amministrazione e sulle testate pugliesi. E poi di anno in anno, la presentazione di un nuovo output: un libro sul linguaggio della violenza; la banca dati delle “100 esperte”; la “Carta di Assisi” per un giornalismo etico; il Manifesto “Media donne e sport”; due nuove linee guida per l’applicazione della deontologia professionale nella pratica giornalistica; un report sull’impatto dello smart working sulla libertà d’espressione durante il lockdown in Italia.
“In questa settima edizione – spiega Marilù Mastrogiovanni, direttrice del Forum of Mediterranean Women Journalists – assieme alle peace builders che hanno partecipato nella sezione romana durante i tavoli di lavoro a porte chiuse, abbiamo elaborato un Manifesto in dieci punti, il quale riguarda la condizione delle donne e la loro partecipazione ai tavoli di negoziazione per la pace. Sono donne ucraine, russe, afghane e del Sahel e le loro riflessioni e richieste partono dall’esperienza personale su questi territori. Giornaliste, ricercatrici e attiviste presenti su territori di crisi e di conflitto che hanno condiviso e sottoscritto le richieste presenti nel Manifesto che sarà diramato con tutti i nomi delle partecipanti che lo hanno condiviso e sarà sottoposto all’attenzione della pubblica opinione affinché chiunque lo possa condividere e sottoscrivere. Le richieste sono in linea con la risoluzione ONU 1325 (Donne, Pace e Sicurezza) e le donne, quindi, richiedono una loro presenza ai tavoli di discussione e una riflessione in chiave di genere” – conclude Mastrogiovanni.
Inoltre le 45 relatrici della settima edizione del Forum delle Giornaliste del Mediterraneo hanno sottoscritto un appello rivolto al Governo della Reppublica Islamica dell’Iran e al suo presidente affinché la giornalista iraniana Niloofar Hamedi e la collega Elaheh Mohammadi, arrestate all’indomani delle proteste scoppiate nel Paese in seguito alla morte di Masha Amini, vengano liberate.
Dove vedere il Forum
Tutti i panel sono stati trasmessi on-line sulle pagine social del Forum delle Giornaliste del Mediterraneo e sono fruibili al canale YouTube del Forum: https://www.youtube.com/@
Il Forum quest’anno entra anche nel “Google news Lab”: il progetto di Google destinato ai giornalisti, per l’utilizzo di tools dedicati al giornalismo investigativo.
Alcuni panel, infatti, sono stati dedicati sia all’apprendimento di tali innovative modalità di investigazione, sia delle pratiche di sicurezza per mettersi al riparo dai rischi del web (incluso l’hate speech di cui sono oggetto soprattutto le donne).
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