È iniziata la Gender Equality Week dell’Unione Europea

Dal 3 al 9 novembre 2025, il Parlamento europeo ospita la sesta edizione della Settimana europea della parità di genere, un’iniziativa che ogni anno riunisce istituzioni, esperti e cittadini per riflettere sui progressi compiuti e sulle nuove sfide nel cammino verso una piena uguaglianza tra donne e uomini.

Il tema della Gender Equality Week di quest’anno è “il talento”, con un focus su come creare le condizioni per valorizzare in modo equo le competenze e le potenzialità di tutte e tutti.

L’uguaglianza di genere nella ricerca e nell’innovazione

Durante la settimana si svolge anche il workshop STOA dedicato alla parità di genere nella ricerca e nell’innovazione, che affronta uno dei nodi più cruciali dell’uguaglianza europea: garantire che le politiche di ricerca tengano conto della dimensione di genere e che gli ambienti accademici diventino più inclusivi e sicuri.

Negli ultimi anni l’UE ha introdotto strumenti concreti come il Piano per la parità di genere (GEP), requisito per accedere ai fondi di Horizon Europe, e il Codice di condotta “tolleranza zero” 2024 contro la violenza di genere. Parallelamente, un numero crescente di istituzioni universitarie e centri di ricerca sta adottando politiche interne per contrastare molestie e discriminazioni.

Tuttavia, per costruire una vera cultura dell’inclusione, occorre ampliare lo sguardo: non basta ridurre le disuguaglianze di genere, ma è necessario affrontare anche il razzismo, l’abilismo, la transfobia e le disuguaglianze socioeconomiche e globali che persistono nel sistema europeo di ricerca e innovazione.

L’impegno del Parlamento europeo

La Gender Equality Week, introdotta nel 2020, offre alle commissioni parlamentari l’opportunità di esaminare le proprie politiche dal punto di vista del genere. Accanto agli eventi principali, la delegazione per le relazioni con il Canada contribuisce con una dichiarazione congiunta in favore dell’integrazione della prospettiva di genere in tutte le politiche dell’UE.

Il Parlamento ribadisce che l’uguaglianza non è solo una questione di giustizia, ma anche di sviluppo: permettere alle donne di partecipare pienamente alla vita economica e pubblica significa liberare un enorme potenziale di crescita e innovazione.

Legislazione europea e nuove misure per la parità

Nel corso degli anni, l’Unione europea ha adottato atti legislativi fondamentali per garantire la parità di genere sul lavoro, in politica e nella società. Le norme coprono una vasta gamma di ambiti: parità retributiva, sicurezza sociale, condizioni di lavoro, tutela dal mobbing e molestie, ma anche diritti per il lavoro autonomo e congedi familiari.

Particolare rilievo assume la direttiva del 2019 sui congedi di maternità, paternità e parentali, che ha introdotto condizioni di lavoro più flessibili e incentivi per i padri ad usufruire del congedo familiare, con l’obiettivo di equilibrare la divisione delle responsabilità familiari e aumentare il tasso di occupazione femminile.

Nel marzo 2023 il Parlamento ha inoltre approvato norme per ridurre il divario retributivo di genere, ancora attorno al 12% nel 2023, imponendo alle imprese l’obbligo di trasparenza salariale e la revisione congiunta delle retribuzioni in caso di disparità superiori al 5%.

A completare il quadro, la direttiva del 2022 sulla presenza delle donne nei consigli di amministrazione delle società quotate stabilisce che entro giugno 2026 almeno il 40% degli amministratori non esecutivi o il 33% del totale siano del sesso sottorappresentato.

Diritti delle donne e salute riproduttiva

Nel 2024, il Parlamento ha approvato due risoluzioni storiche. La prima riguarda le nuove norme europee contro la violenza sulle donne, che prevedono pene più severe per la violenza domestica e online e maggiore protezione per le vittime.

La seconda, dedicata ai diritti sessuali e riproduttivi, invita il Consiglio ad aggiungere il diritto a un aborto sicuro e legale alla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, in linea con le raccomandazioni dell’OMS. Il Parlamento ha chiesto inoltre di escludere dai finanziamenti europei le organizzazioni che si oppongono alla parità di genere e ai diritti delle donne.

Donne e rappresentanza politica

La partecipazione delle donne alla politica resta una sfida aperta: nelle elezioni europee del 2024, le deputate elette sono state il 38,5%, in leggero calo rispetto alla precedente legislatura. Il Parlamento ha più volte sollecitato i partiti a promuovere liste equilibrate e a garantire la parità di genere anche nei propri organi di governo.

Parallelamente, Bruxelles invita gli Stati membri a sostenere la presenza delle donne nei settori tecnologici e scientifici, dove rimangono fortemente sottorappresentate. L’obiettivo è rafforzare la formazione nelle discipline STEM e TIC e creare ambienti di lavoro inclusivi, capaci di attrarre e trattenere talenti femminili.

Un’Europa più equa, innovativa e inclusiva

La Gender Equality Week 2025 si inserisce in un percorso politico e culturale che punta a trasformare la parità di genere da principio astratto a pratica quotidiana. Significa promuovere la libertà e la sicurezza delle donne, l’uguaglianza sul lavoro, la partecipazione politica e la piena rappresentanza nei campi della scienza e dell’innovazione.

L’Europa riconosce che l’uguaglianza è la chiave del progresso: solo integrando il rispetto delle differenze e la valorizzazione di tutti i talenti sarà possibile costruire un futuro più giusto, competitivo e sostenibile per l’intera società.

Condividi
Redazione Giornaliste.Org