
La 9a edizione del Forum delle Giornaliste del Mediterraneo si è svolta in tre giornate, sia in presenza che online: il 25 e 26 novembre 2024 a BARI e il 27 novembre 2024 a LECCE.
L’evento ha visto la partecipazione di 120 giornaliste e giornalisti, di 193 studentesse e studenti dell’Università di Bari e di sette dottorande e dottorandi sempre di UniBa. A questi tre gruppi di partecipanti sono stati riconosciuti CFU concordati con le rispettive segreterie accademiche o Ordine professionale. A questi si sono sommate decine di cittadine e cittadini che hanno voluto liberamente partecipare agli otto panel ai quali si sommano diverse centinaia di utenti che hanno seguito le dirette streaming e che hanno seguito le video riprese dei lavori (che sono e resteranno online sui canali del Forum). Un bilancio estremamente positivo!
In questa nona edizione le relatrici hanno voluto scavare nel punto esatto dell’intersezione tra libertà di stampa (dovere e diritto), libertà delle donne e la loro autodeterminazione, e l’azione di riproduzione sociale portata avanti da tutte le donne, anche dalle giornaliste che, all’interno delle redazioni propongono e chiedono una maggiore attenzione al linguaggio, alla corretta rappresentazione di genere, della disabilità, delle etnie e di ogni minoranza, attenzione ad evitare il doppio standard per cui ci sono morti e violenze di serie A e di serie B, tipico della narrazione mainstream occidentale; sono tutti topic di cui si fanno carico le donne, nelle redazioni. Ciò che è stato proposto in questa 9a edizione del Forum delle giornaliste del Mediterraneo è di guardare al giornalismo etico, quello che vuole curare le parole e con le parole, come una forma di riproduzione sociale, di cui ancora una volta si fanno carico le donne giornaliste. La categoria della riproduzione sociale, infatti, è molto più estesa di quanto si pensi, perché coinvolge anche la riproduzione dell’ecosistema, delle altre creature viventi, dell’intera società così come la conosciamo, ovvero di noi in relazione con gli altri e la natura. Di questo tessuto connettivo che consente alle società di produrre e riprodursi (esistere), fa parte la stampa libera e indipendente, per questo, liberare la verità significa nutrire la vita. In tal senso, Il Forum delle giornaliste del Mediterraneo chiede che ora e subito, a tutti i livelli, nazionali e internazionali, le Istituzioni mettano in atto forme di incentivo e sostegno alla creazione di sistemi editoriali innovativi, creativi e basati su modelli antipatriarcali, che favoriscano l’autodeterminazione di categorie minoritarie, soprattutto dei giovani e delle donne.
Perché se la stampa non riesce ad essere libera pienamente, se non riesce a liberare la verità, non riuscirà neanche a “nutrire la vita”; non riuscirà a farsi promotrice cioè di “valori” e parole “buone” finalizzate a rinsaldare il patto sociale tra i cittadini e le istituzioni che li rappresentano; non riuscirà a far emergere attraverso i dati “buoni” i fenomeni discriminatori, altrimenti invisibilizzati; non riuscirà a svolgere la sua funzione pedagogica di educazione al pensiero critico, perché nell’educazione al pensiero critico si pongono le basi per il controllo del potere, controllo senza il quale la vera democrazia rischia di perire.
Qui è possibile vedere i video dei panel di discussione: https://www.giornaliste.org/news/il-9-fmwj-in-diretta-streaming/
Qui il programma che è stato svolto: https://www.giornaliste.org/il-programma/