Si chiama Oliver Thair l’inventore del dispositivo di sicurezza 2.0 destinato a stravolgere e rivoluzionare il concetto di autodifesa personale
Nato a Napoli da genitori somali e laureatosi in ingegneria informatica al Bickenhall College of Computing di Londra, l’ingegnere Oliver Tahir è il fondatore della SAFE Industries e titolare del brevetto “Safe”: un dispositivo di sicurezza personale monitorato da una centrale operativa h24, composto da uno spray al peperoncino sotto l’ugello del quale è stata inserita una videocamera ad alta risoluzione.
Il dispositivo consente di geolocalizzare la vittima ed assicurare l’intervento di una pattuglia sul posto entro e non oltre 4 minuti: questo il risultato finale di un percorso durato tre anni, nel corso dei quali l’ingegnere napoletano ha affinato e perfezionato un’intuizione nata semplicemente osservando un comune spray al peperoncino e che lo ha portato a sviluppare una centrale operativa all’avanguardia pronta a vegliare sui possessori del “safe”.
Un dispositivo che dichiara guerra alla violenza di genere: basti pensare alle tantissime persone esposte al pericolo per il lavoro che svolgono: personale medico e paramedico, autisti e personale addetto al trasporto pubblico ed anche i giornalisti. Ogni dispositivo, infatti, secondo il concept ideato da Tahir, è tracciato su una mappa digitale che verrà monitorata 24 ore su 24 dai tecnici della centrale operativa. Il dispositivo, grande non più di un comune accendino, consente di localizzare la vittima di aggressione in tempo reale ed essendo dotato di una telecamera azionabile con un clic è in grado di registrare immagini in grado di fornire informazioni preziose in chiave investigativa, utili a snellire i tempi della magistratura.
Il progetto è stato finanziato dalla Regione Campania nell’ambito delle politiche di sostegno all’imprenditoria innovativa. Di recente l’ingegnere Tahir è stato premiato, nell’ambito della Conferenza nazionale sulla sicurezza e legalità, come ideatore di una delle cinque start up più innovative finanziate dalla Regione Campania.