di Antonella Napoli
(photo credits: BBC)
Un segnale di speranza la vittoria in Slovacchia al primo turno di Zuzana Caputova, ambientalista, liberale e soprattutto europeista.
Un risultato che alimenta e rinvigorisce lo spirito di chi nell’Unione Europea cerca di frenare il passo a sovranisti, fuori dal ballottaggio, ed euroscettici che vorrebbero abbattere la casa comune dagli Stati membri che credono in una società in cui prevalgono l’inclusione, la tolleranza, la giustizia e la solidarietà: pilastri su cui si basa il nostro modo di vivere europeo.
Vista dall’interno, la vittoria dell’avvocatessa e attivista al primo turno delle elezioni presidenziali slovacche riflette il desiderio degli elettori di cambiare il sistema.
Un sentimento che si è manifestato ed è cresciuto con forza dopo l’omicidio del giornalista Jan Kuciak, ucciso per le sue inchieste sui presunti legami tra il partito dell’ex premier Robert Fico – lo Smer – e la criminalità organizzata.
Zuzana Caputova ha convinto “la gente che sceglie la via della verità e della decenza di poter fare da contrappeso a coloro che imbrogliano e distruggono lo Stato di diritto”, scrive oggi “Sme”, il più importante quotidiano slovacco.
Ma anche altri opinionisti, fuori e dentro i confini della Slovacchia, ritengono che Caputova abbia convinto la larga fetta di elettorato che l’ha votata di essere capace di contrastare le influenze mafiose e criminali che hanno allungato i tentacoli sui palazzi istituzionali e di potere del Paese.
Dal primo discorso dei due contendenti alla presidenza, trasmesso dalla tv pubblica, è già emerso quali siano i temi chiave della campagna in vista del secondo turno.
“Per me la base sono i valori cristiani quali la compassione e l’amore per il prossimo, anche per le minoranze. Il Paese dovrebbe unirsi su questa base” ha detto Caputova, che porta avanti politiche apertamente liberali volte, tra l’altro, alla tutela dei diritti dei gay
La 45enne, vicepresidente del partito non governativo “Slovacchia progressista”, è entrata in politica nel 2017. Prima di allora si batteva come attivista contro una discarica illegale a Pezinok e il suo impegno in questo campo le è valso il premio Goldman per l’ambiente.
Il suo rivale, il 52enne Maros Sefcovic, promuove invece i valori della famiglia tradizionale e in generale quelli cattolici, nonostante negli anni ’80 fosse membro del Partito comunista, che nell’ex Cecoslovacchia comunista perseguitava le chiese.
Nel 2009 Sefcovic ha assunto la carica di Commissario europeo per l’istruzione, la cultura e la gioventù e dal 2014 è vicepresidente della Commissione Ue per l’Unione dell’energia e il clima.
L’affluenza alle urne è stata di circa il 49%. Il ballottaggio è previsto per il 30 marzo.
Al primo turno, Caputova ha ottenuto il 40,57% dei voti, mentre il suo rivale si è fermato al 18,66%.
Caputova è dunque sulla buona strada per diventare la prima presidente donna del Paese.