Valentina D’Andrea: dove il mare incontra il femminile

La linea grafica della decima edizione del Forum delle Giornaliste del Mediterraneo è ideata e realizzata da un’artista di grande talento e sensibilità

Attrice, regista, scenografa e illustratrice, Valentina D’Andrea è un’artista difficile da incasellare. Nata professionalmente nel mondo del teatro, dove si è distinta per la capacità di coniugare sensibilità emotiva e rigore scenico, oggi porta quella stessa profondità nel suo lavoro visivo, in cui pittura, installazione e narrazione si fondono in un linguaggio personale e poetico.
“Coltivatrice di passioni, sognatrice di professione” — così ama definirsi. È un’identità che attraversa tutta la sua opera: dietro ogni colore, ogni tratto, ogni pennellata “scapigliata” si avverte un’urgenza narrativa. D’Andrea non si limita a dipinge ma costruisce scenografie emotive, piccoli palcoscenici dell’anima dove oggetti e ricordi tornano a vivere.
La sua filosofia, dichiarata con ironia e dolcezza, è una ricetta di autenticità: “100 gocce di mare, un pennello spettinato che non cambia strada, una matita fragile, tanti colori, la radio accesa, un cioccolatino sul tavolo.” È da questa leggerezza concreta che nasce una visione artistica coerente e profonda, in cui il gesto creativo diventa un modo di abitare il mondo, di tradurre in segno e materia un’emozione.

Nell’universo artistico di Valentina D’Andrea, due elementi dominano la scena: il mare e il femminile.

L’elemento acquatico, reso materico attraverso stratificazioni di colore e luce, è simbolo di libertà e movimento, ma anche di memoria e ritorno alle origini. Le sue onde catturano frammenti di vita e li restituiscono allo sguardo con un linguaggio dolce e potente insieme.
Il femminile, invece, si manifesta nei ritratti di donne sospese, volti assorti o chiusi negli occhi, figure che “donano una parte della propria intimità”. Sono donne che inseguono pensieri, che abitano la soglia tra consapevolezza e sogno.
Tra le presenze simboliche che attraversano la sua opera, emerge Frida Kahlo, riferimento costante e archetipo di una femminilità indipendente, coraggiosa e vulnerabile: un modello di autenticità e di libertà espressiva.
Quella di Valentina D’Andrea è una creatività che non si ferma a un solo linguaggio. Le sue radici nel teatro restano forti: dai monologhi come Una dell’Altra — in cui affrontava il tema delle fragilità affettive e della ricerca di sé — fino ai progetti di scenografia che fondono parola, gesto e immagine.
“Quando scrivo o dipingo, non penso alla carriera ma ascolto il cuore”, racconta. “Soffro di una forma di onestà interiore che mi impedisce di mettere in pratica ciò che non sento.”
È forse proprio questa sincerità la chiave del suo lavoro: una continua ricerca di verità, fatta di mare, donne, materia e respiro.
Un’arte che accoglie e trasforma, che restituisce alla materia il suo valore poetico e che invita chi guarda a lasciarsi attraversare: come da un’onda che, anche quando si ritira, continua a farsi sentire.


RIPORTIAMO GLI STUDI GRAFICI E LE “BOZZE” CHE VALENTINA D’ANDREA STA ELABORANDO PER INDIVIDUARE LA LINEA GRAFICA DEL DECIMO FMWJ.

SONO TALMENTE BELLE CHE VE LE PROPONIAMO TUTTE QUI DI SEGUITO:

Condividi
Mario Maffei