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Viktoriia Roshchyna: la giornalista ucraina assassinata in Russia

La notizia dell’omicidio di Viktoriia Roshchyna, giornalista ucraina di 27 anni, è trapelata in Europa solo nel febbraio 2025, in seguito alla restituzione del corpo alla famiglia dopo un lungo periodo di prigionia in Russia.

La salma della giornalista presentava segni di tortura, tra cui fratture, lividi e ustioni compatibili con scosse elettriche. Mancavano anche organi vitali come cervello, gli occhi e parte della trachea, suggerendo un tentativo di occultare le cause del decesso.

Nata in Ucraina a Zaporizhzhia nel 1996, Roshchyna ha iniziato la sua carriera giornalistica da adolescente, occupandosi di cronaca giudiziaria e criminale. Con l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, ha focalizzato il suo lavoro sulle aree occupate, raccontando la vita sotto l’occupazione e l’assedio di Mariupol. Ha collaborato con testate come Ukrainska Pravda, Radio Free Europe e Hromadske.

All’inizio della guerra è stata subito arrestata a Vasylivka dalle forze russe ma è riuscita a fuggire nascondendosi in un seminterrato. Poco dopo, è stata nuovamente detenuta a Berdiansk dal Servizio di sicurezza della Federazione russa, per dieci giorni, venendo rilasciata solo dopo aver registrato un video in cui affermava che le forze russe le avevano salvato la vita, raccontando poi questa esperienza in un articolo per Hromadske. Nel 2022, le è stato conferito il “Courage in Journalism Award” dall’International Women’s Media Foundation, premio che ha rifiutato di ritirare per continuare il suo lavoro sul campo.

Nel luglio 2023, Roshchyna si è recata nelle zone occupate dell’Ucraina orientale per documentare la crisi della centrale nucleare di Zaporizhzhia e la distruzione della diga di Kakhovka. L’ultima comunicazione con la famiglia risale al 3 agosto 2023, quando ha confermato di aver superato i controlli di frontiera. La sua scomparsa è stata resa pubblica il 4 ottobre 2023.

Nell’aprile 2024, il padre ha ricevuto una lettera dal governo russo che confermava la sua detenzione. Il 10 ottobre 2024, le autorità ucraine hanno annunciato la sua morte, avvenuta il 19 settembre 2024, durante la detenzione.

In risposta alla sua tragica morte, è stato lanciato il “Viktoriia Project”, un’iniziativa internazionale promossa dall’Ordine dei Giornalisti italiano e da altre organizzazioni per i diritti umani. Il progetto mira a indagare sulle circostanze della prigionia e della morte di Roshchyna, nonché sulla situazione dei giornalisti ucraini detenuti in Russia. L’obiettivo è raccogliere prove, testimonianze e documentazione per portare alla luce le violazioni dei diritti umani e garantire giustizia.

Il “Viktoriia Project” rappresenta un passo importante nella lotta per la libertà di stampa e la protezione dei giornalisti in zone di conflitto. Attraverso la memoria di Roshchyna, l’iniziativa cerca di dare voce a chi rischia la vita per raccontare la verità e di promuovere azioni concrete contro l’impunità.

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Valentina Isernia