Marilena Natale
Marilena Natale, di Aversa (provincia di Caserta) vive sotto scorta a causa delle numerose minacce che ha subito da parte di esponenti del clan dei Casalesi.
Ha cominciato giovanissima ad occuparsi dei legami tra i Casalesi e la politica. Nel 2011 ha fatto arrestare e condannare un esponente del clan, che l’aveva minacciata davanti alla caserma dei carabinieri di Casal di Principe, uno dei comuni in cui i Casalesi hanno il massimo radicamento. Marilena si trovava lì perché poco prima i carabinieri avevano arrestato il boss Nicola Panaro, latitante da 7 anni, cugino di Francesco Schiavone detto “Sandokan”, ancora considerato il vero capo del clan, mentre Panaro era il numero tre della cosca di Casal di Principe ed era nell’elenco dei 30 ricercati più pericolosi d’Italia. C’era una piccola folla di persone, davanti alla caserma. Nella ressa, un parente del camorrista si avvicinò alla cronista e con tono minaccioso le disse: “Vattene da qui. Io so chi sei e so dove abiti”. Marilena restò, scrisse il suo articolo e denunciò l’accaduto ai carabinieri. La Direzione distrettuale antimafia aprì un’inchiesta, un mese più tardi la sentenza: Vincenzo Armando Caterino, cognato del boss, fu condannato con il rito abbreviato a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Successivamente Panaro tentò di limitare le conseguenze offrendo un risarcimento in denaro, ma la cronista lo rifiutò. “Voleva risarcirmi con la somma di 1.500 euro, mi fu riferito. Io risposi: non li voglio i suoi soldi sporchi. Se prendete 50 euro dal mio portafoglio e le strappate, vedrete che quello che sanguina è il sudore di mio padre. Se invece strappate una banconota di Panaro vedrete che esce il sangue della povera gente. Io non prendo soldi dalla camorra”. (di Arnaldo Capezzuto, su Ossigeno per l’Informazione).
Carmine Schiavone, boss dei Casalesi, figlio di “Sandokan” e reggente del clan, nel 2013 le ha lanciato il “bacio della morte”: una sorta di condanna per la giornalista, già all’epoca sotto protezione.
Marilena ha collaborato con numerose testate regionali. Oggi pubblica le sue inchieste su Piùenne web tv, una testata web aperta da giovani editori, e utilizza sapientemente le dirette Facebook per prendere posizione contro malaffare, corruzione, camorra. E’ impegnata con l’associazione “La Terra dei cuori”, che ha fondato, a portare assistenza e aiuto ai bambini ammalati di cancro nella “terra dei fuochi”. Ha vinto numerosi premi, tra cui il premio “Agende rosse”, dedicato a Paolo Borsellino.