
Tra le protagoniste del reportage anche l’ideatrice del FMWJ Marilù Mastrogiovanni, la voce che la mafia non è riuscita a spegnere
Nel silenzio che spesso avvolge la criminalità organizzata in Puglia, una voce si è levata con coraggio, determinazione e lucidità. È quella di Marilù Mastrogiovanni, giornalista investigativa e fondatrice del Forum of Mediterranean Women Journalists (FMWJ), che da anni documenta le infiltrazioni della sacra corona unita – la cosiddetta Quarta Mafia – nel tessuto politico ed economico del Salento.
Rispetto alle più note ’ndrangheta, cosa nostra e camorra, la sacra corona unita gode di una minore esposizione mediatica ma non per questo è meno pericolosa. Con circa 5.000 affiliati, attivi nel traffico internazionale di droga, nel racket e nello smaltimento illegale di rifiuti tossici, ha costruito una rete silenziosa ma profonda nelle istituzioni e nell’economia legale. E proprio su quest’ultimo aspetto si sono concentrate molte delle inchieste di Mastrogiovanni.
Il documentario della tv pubblica francese
Rémi Cadoret, Bertrand Aguirre e Bernard Bedarida, inviati di France24, in dieci giorni di lavoro in Puglia hanno realizzato un reportage di 26 minuti interamente dedicato alle donne che coraggiosamente combattono la criminalità organizzata pugliese: “Italie des femmes contre la mafia”, è stato trasmesso il 16 maggio 2025 su France 24 (clicca qui), il canale televisivo pubblico con sede a Parigi che si occupa 24 ore su 24 di informazione internazionale.
qui è possibile guardare il documentario in lingua inglese: https://www.france24.com/en/tv-shows/reporters/20250516-italy-the-women-taking-on-the-mafia
Il racconto di Cadoret, Aguirre e Bedarida si concentra sul lavoro di tre donne in prima linea nella lotta contro la sacra corona unita in Puglia:
- Bruna Manganelli, procuratrice antimafia a Bari che lavora da sei anni sotto scorta, occupandosi della violanza dei clan mafiosi locali coinvolti in regolamenti di conti , anche a colpi di kalashnikov. Il suo impegno ha portato a sgominare importanti pezzi di organizzazioni criminali, alla confisca di beni mafiosi e a pene detentive severe per i responsabili.
- Rosaria De Razza, dirigente della Polizia di Stato a capo di una squadra investigativa tutta maschile, guida operazioni ad alto rischio. Le sue indagini hanno portato all’arresto di oltre 160 mafiosi in un solo anno e alla scoperta di veri e propri insediamenti mafiosi.
- Marilù Mastrogiovanni, giornalista investigativa, ha denunciato le infiltrazioni mafiose nella politica e nell’economia locale del Salento, in particolare sullo smaltimento illegale di rifiuti tossici. Dopo minacce, furti, intimidazioni e incendi, è stata costretta a trasferirsi con la famiglia.
- Il documentario ricorda anche la figura di Renata Fonte, consigliera comunale uccisa nel 1984 per essersi opposta a speculazioni edilizie in aree protette. Solo anni dopo la verità emerse: fu il primo omicidio mafioso di una donna in Puglia.
L’impegno di Marilù continua
Mastrogiovanni per vent’anni ha raccontato con precisione nomi, fatti, dati, collegamenti: una lunga serie di verità scomode che hanno scatenato contro di lei una campagna sistematica di intimidazione. Minacce fisiche, furti in redazione, incendi dolosi, cani ammazzati e pressioni giudiziarie attraverso l’odioso strumento delle querele pretestuose e intimidatorie. La giornalista ha subìto ogni tipo di ritorsione per aver rotto il muro dell’omertà. La situazione è diventata così insostenibile che ha dovuto lasciare la sua casa e trasferirsi con la famiglia. Ma nemmeno questo l’ha fermata.
Attraverso il Forum delle Giornaliste del Mediterraneo, Marilù Mastrogiovanni ha costruito uno spazio libero, indipendente, dove il racconto delle donne che sfidano potere e mafia trova finalmente visibilità e ascolto. Un evento unico nel suo genere in Italia che è diventato un punto di riferimento internazionale per l’informazione libera e per la promozione di un giornalismo che non si piega.
In una terra difficile come la Puglia, la sua battaglia è diventata simbolo di resistenza civile e professionale. Una battaglia che continua, ogni giorno, con la penna e con la parola.
Le inchieste televisive su Mastrogiovanni
Inchiesta su France 24 di Rémi Cadoret, Bertrand Aguirre e Bernard Bedarida (maggio 2025):
RAI UNO trasmissione “Cose di cosa nostra” – inchiesta di Emilia Brandi (2016):
Diverse inchieste de “Le Iene” (Italia Uno):
2018 (Gaetano Pecoraro): https://www.iene.mediaset.it/video/pecoraro-la-giornalista-scrive-e-loro-minacciano_65896.shtml
2018 (Gaetano Pecoraro): https://www.iene.mediaset.it/2018/news/la-giornalista-minacciata-dalla-mafia-la-gente-non-ama-solo-le-fake-news-grazie-_71460.shtml
2019 (Gaetano Pecoraro): https://www.iene.mediaset.it/2019/news/sacra-corona-unita-mafia-giornalista-minacce-ecomafia-morte-politica-scorta_331894.shtml
2019 (Giulia Innocenzi): https://www.facebook.com/watch/?v=1223511194482750
2025 (Giulio Golia e Francesca Di Stefano): https://www.iene.mediaset.it/video/le-iene-presentano-inside—puglia-criminale-la-quarta-mafia-_1394012.shtml