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Chi siamo

Il Forum è nato dalla giornalista Marilù Mastrogiovanni ed è organizzato da Giulia Giornaliste e dalla cooperativa IdeaDinamica, con l’obiettivo di “creare ponti, abbattere muri: promuovere una riflessione sul giornalismo delle giornaliste investigative, come presidio di Democrazia, dunque di Pace”.

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Premio Morrione 2023: come l’Intelligenza Artificiale cambia il giornalismo

Il giovane cronista pugliese Tommaso Pansa di aggiudica il riconoscimento, assieme al collega romano Youssef Hassan Holgado

Si è conclusa il 28 ottobre la dodicesima edizione dell’importante premio italiano per il giornalismo investigativo dedicato ad un cronista coraggioso e determinato, esempio autentico per le giovani generazioni. Le giornate, organizzate dalla RAI e dall’associazione Amici di Roberto Morrione, sono state dedicate alla relazione tra l’etica giornalistica e le nuove tecnologie della AI. 

Temi complessi e di grande attualità che saranno anche al centro del nostro Forum, il 22-23-24 novembre 2023. 

Il Premio

Dieci giornalisti under 30, selezionati tra 91 partecipanti, con i loro 5 progetti di inchiesta tra i 54 in concorso. La 12/a edizione del Premio Morrione per il giornalismo investigativo, il riconoscimento promosso dall’associazione Amici di Roberto Morrione in collaborazione con la Rai, dedicato alla memoria e all’impegno civile e professionale di Morrione, giornalista, direttore di Rai International, fondatore di Rai News 24 e di Libera Informazione. 

Tra i 5 progetti finalisti nella categoria video inchiesta, la vittoria è andata al salentino Tommaso Panza, classe ‘93 per un lavoro realizzato insieme al collega romano Youssef Hassan Holgado, classe ‘95, già finalista nell’edizione 2021 del Premio. Insieme hanno frequentato la scuola di giornalismo della “Fondazione Basso” di Roma nell’anno 2019/2020. 

L’inchiesta “Brucia la terra” è nata dall’esigenza non di raccontare un territorio, bensì la realtà in cui que territorio esiste. In questo caso il soggetto è stata la città di Foggia. La mafia capoluogo dauno conosciuta come “Società foggiana” insieme a quella della provincia, è con tutta certezza l’unica mafia rimasta ad avere ancora oggi un controllo totale sulle sue zone di provenienza. Le batterie della mala foggiana, così vengono chiamate le alleanze tra i clan della città,  esistono in città da più di 30 anni, e da più di 30 anni controllano la vita economica e sociale dei cittadini foggiani con una violenza senza appello. Nel 2021 il comune di Foggia è stato sciolto per infiltrazioni della mafia nella macchina pubblica, un quadro inquietante dal quale si è scoperto come i clan avessero la prima e l’ultima parola sulla gestione amministrativa della città. Il nostro lavoro ha provato a ricostruire cosa è successo a Foggia da dopo lo scioglimento per mafia fino alle elezioni tenutesi lo scorso 22 ottobre. Si è cercato di capire come è intervenuta la politica, quante sono state le operazioni antimafia e se hanno avuto dei benefici per il territorio, ma soprattutto perché nonostante l’intervento massiccio delle forze di polizia e l’innalzarsi dell’attenzione pubblica (durata molto poco) i morti ammazzati nelle faide tra famiglie criminali siano addirittura aumentati. All’inchiesta abbiamo voluto aggiungere qualcosa con cui la gente lontana da questi mondi potesse empatizzare e cioè le voci di chi la mafia la subisce ogni giorno.

L’intento della nostra ricostruzione è stato quello di creare qualcosa di utile per la collettività, con la speranza che possa essere per tanti giovani giornalisti come noi uno stimolo a tenera alta l’attenzione su uno dei problemi più grandi che impediscono al nostro Paese di progredire: la mafia. La parola mafia significa assenza e con il nostro lavoro oltre che portare alla luce logiche criminali e di potere tramite carte giudiziarie, intercettazioni e testimonianze abbiamo voluto mostrare questo, la totale assenza di qualunque tipo di possibilità di esistere per una terra martoriata dalla mano criminale.

I vincitori hanno ringraziato il tutor Enzo Nucci (Tg3), Giovanni Culmone (fotografia, riprese e montaggio) e Filippo Poltronieri (voce fuoricampo).

Anche due colleghi affermati sono stati premiati nel corso della manififestazione. Si tratta di Domenico Iannacone che ha ricevuto il Premio Baffo Rosso 2023, e Vera Politkovskaja che è stata insignita del Testimone del Premio Roberto Morrione.

“Un premio molto importante, che ricorda una persona molto importante per la Rai e che ho avuto il piacere di conoscere e apprezzare – ricorda l’Amministratore delegato della RAI, Carlo Fuortes -. In Rai si parla ancora del suo lavoro, ci sono i suoi allievi e alcune sue trasmissioni. Ma la cosa fondamentale è stata la sua idea del giornalismo investigativo come cuore del servizio pubblico. Un’idea che ha decenni, ma che è incredibilmente attuale”. 

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Mario Maffei