Antonella Napoli
Giornalista e analista di questioni internazionali, ha collaborato e collabora con importanti testate nazionali ed estere, tra cui “Limes”, “Vanity Fair”, “Huffington Post”, “Left”, “Daily Mail”, “Sudan Tribune”, “Il Fatto”, “Avvenire”, “L’Espresso”, “Repubblica” ed emittenti televisive quali “Rai”, “TV2000”, “Radio televisione svizzera” e “Al Jazeera”. Ha realizzato inchieste e reportage in vari paesi del mondo tra cui Libano, Egitto, Siria, Birmania, India, Guatemala, Botswana, Uganda, Repubblica democratica del Congo, Sudan, Repubblica del Centrafrica e molti altri paesi africani e mediorientali.
Autrice di vari saggi e libri, tra cui il best seller Il mio nome è Meriam, (Edizioni Piemme) tradotto in 7 lingue e pubblicato in 8 paesi. Nel 2022 ha pubblicato per Edizioni All around Più forte della paura, libro dedicato all’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, che ha contribuito alla stesura del volume, ucciso il 22 febbraio 2021.
Vincitrice di vari premi giornalistici nazionali e internazionali, tra cui il premio “Freelance international press” e il “Premio Franco Giustolisi – Verità e giustizia”, è stata insignita della Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica nel 2011 per il reportage fotografico, da cui è stata tratta una mostra itinerante, “Volti e colori del Darfur”.
Per la Federazione nazionale della stampa italiana e l’associazione Articolo 21 è stata osservatrice internazionale in diversi processi a giornalisti turchi dal 2016 al 2018.
Il suo reportage Turchia, la più grande prigione per giornalisti ha chiuso la prima conferenza internazionale sulla Turchia dall’escalation di arresti e processi nel Paese dal fallito colpo di Stato del 15 luglio 2016 promossa dall’International press Institute e che si è svolta a Berlino nel 2018.
Dopo il suo fermo ad opera dei servizi di sicurezza in Sudan nel gennaio del 2019, mentre seguiva le rivolte che portarono tre mesi dopo alla caduta del regime dittatoriale al potere da 30 anni nel Pasee, nel giugno dello stesso anno attraverso una lettera recapitata alla FNSI, i Fratelli Musulmani sudanesi, facendo esplicito riferimento alla sua attività professionale, le hanno intimato di non tornare più in Sudan minacciandola di morte.
Per questo motivo è stata disposta nei suoi confronti una protezione/ sorveglianza radio controllata. Nonostante le intimidazioni la giornalista si è recata più volte, in seguito, nel Paese documentando il nuovo colpo di Stato, nel 2021, e gli abusi e le violazioni dell’esercito contro esponenti della società civile.
Membro dell’ufficio di presidenza di “Articolo 21” e di “GIULIA – Giornaliste unite libere autonome”, di cui è socia fondatrice, dal 2019 dirige il magazine e quotidiano on line in tre lingue “Focus on Africa”.
Il docufilm Il coraggio della memoria – Le stragi di Fivizzano, per la regia di Leonardo Rosi, di cui è coautrice e voce narrante, è stato presentato in anteprima alla 79esima Mostra del cinema di Venezia / La Biennale 2022.