Tutelare la libertà d’informazione significa difendere ogni aspetto della vita democratica, dei diritti civili, dei diritti umani, della giustizia ambientale ed ecologica. Dal livello di libertà di stampa si misura la tenuta di dello Stato di diritto. In Italia l’instabilità crescente del sistema editoriale e la trasformazione dei e delle giovani giornalisti e giornaliste in lavoratori poveri non riesce a garantire il turn over in una categoria che assottiglia sempre più le sue fila. Eppure, come recita l’articolo 1 del testo unico deontologico, giornalisti ed editori insieme devono garantire la tutela delle fonti e sono tenuti a rispettare il segreto professionale, dunque sono co-responsabili del circuito delle notizie. Mentre l’articolo 2 del testo unico deontologico riguarda solo giornaliste e giornalisti, l’articolo 1 chiama in causa il sistema editoriale nella sua interezza. Ma oggi le nuove riforme legislative minano alle basi il diritto dei cittadini di essere informati, la UE lancia un allarme relativo alla riforma della giustizia, della protezione dei giornalisti, delle querele temerarie e della pluralità del servizio pubblico pressocché ignorato.
Introduce
Marilù Mastrogiovanni – ideazione e direzione Forum of Mediterranean women journalists
Intervengono
Stefano Bronzini- rettore Università degli Studi di Bari
Loredana Capone, presidente del Consiglio della Regione Puglia
Loredana Perla - direttrice Dipartimento For. Psi. Com di UniBa.
Luigi Cazzato – coordinatore Master in Giornalismo UniBa
Piero Ricci - presidente Ordine dei giornalisti Regione Puglia
Vito Fatiguso – segretario Assostampa Puglia
Raffaele Lorusso – Comitato esecutivo Federazione Internazionale dei giornalisti (IFJ)
Lino Patruno – direttore Medi@terraneonews, Master in Giornalismo UniBa
Trisha Thomas, associazione Stampa estera, Associated Press Television
Rossella Matarrese - Coordinatrice regionale Gi.U.Li.A. giornaliste
Ore 09.30-11.30
Mentre in molti paesi africani i femminismi in varie forme e con diverse pratiche portano avanti da alcuni decenni una lotta non-violenta per il raggiungimento dei diritti civili e umani per tutte e tutti, la narrazione sull’Africa e sulle migrazioni, contrariamente a quanto sancito dalla Carta di Roma, che è parte integrante del Testo unico deontologico (come recitato dal TU, premessa) rimane imprigionata in gabbie fatte di pregiudizi e stereotipi.
Alessandra Contino, Sociologa
Antonella Napoli, giornalista, direttora Focus on Africa
Leah Pattem, giornalista e fotografa, Madrid, Spagna
Désirée Deneo, consulente in diritti delle donne e femminismo, attivista femminista, Segretaria Generale di Ligue Ivoirienne des Droits des Femmes
Modera:
Marisa Ingrosso, giornalista, Gazzetta del Mezzogiorno
12-14
Il fenomeno dei news desert e dei ghost papers si inizia a studiare negli USA, ma le avvisaglie della sua diffusione sono riscontrabili anche in Italia. Il giornalismo locale diventa quindi un presidio di democrazia, laddove il diritto di essere informati è compromesso e la vita dei cittadini, in alcune aree periferiche, non fa notizia. A farne le spese sono come sempre le minoranze, e tra queste le donne: la narrazione che le riguarda, è spesso infarcita di sessismo. Le giornaliste, specialmente nelle aree periferiche, sono il target preferito degli haters.
Silvia Savoye, giornalista, direttora Aosta news
Alessia Melchiorre, co-fondatrice collettivo Marea media
Iliana Papangeli, giornalista, managing director del giornale d’inchiesta Solomon, Grecia
Modera: Marilù Mastrogiovanni, ideazione e direzione Forum of Mediterranean Women Journalists
In collaborazione con Associazione Nazionale Stampa Online (ANSO)